Fabrizio Tremonti: «Per ora non mi sento allenatore, giocherò a Cercivento»

di MASSIMO DI CENTA

Ancora il Cercivento protagonista sul mercato: dopo aver chiuso per il centrocampista del Castello Giacomo Persello, la società granata si assicura altri giocatori: il primo è Nicholas Cargnelutti, giovanissimo portiere di proprietà della Velox, in prestito al Fusca nell’ultimo campionato. Sarà il dodicesimo alle spalle di Simone Morassi. Altro nome nuovo è Francesco Morocutti, difensore, che ha disputato con la maglia del Paluzza il torneo 2024. Infine, il nome più suggestivo, quello di Fabrizio Tremonti. A cinquant’anni appena compiuti, sceglie di prolungare la propria carriera, decidendo di non fare più l’allenatore per rimettere gli scarpini e tornare dentro il terreno di gioco.

Perché questa scelta, Fabrizio?
«Il motivo principale è che ho ancora voglia di giocare – risponde –. L’esperienza in panchina con l’Audax (quando subentrò a Di Prisco a campionato in corso, ndr) è stata positiva, aldilà dei risultati, ma io mi sento ancora troppo calciatore e continuerò fin quando il fisico me lo consente. Non c’è niente da fare, quello del mister è un ruolo che ancora non mi sento addosso».

E perché proprio Cercivento?
«Gioco a calcio con gli amatori dell’Ars Calcio Buia e lì ci sono diversi giocatori del Cercivento, come Devid Morassi, Dylan De Toni, Del Fabro. Già da un po’ di tempo mi chiedevano di provare a giocare un anno insieme nel Carnico e questa volta ho deciso di accettare».

Cosa pensi di portare alla squadra?
«Le mie doti tecniche, la passione che è ancora forte, la mia esperienza e il mio entusiasmo nel fare gruppo. A cinquant’anni non ci sono sfide, né scommesse da fare. Gioco per divertirmi e lo farò fin quando muscoli e articolazioni me lo permetteranno».

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