di MASSIMO DI CENTA
Nella sala riunioni dell’Albergo Roma, a Tolmezzo, si è tenuta, questa mattina, l’assemblea di fine stagione del Carnico. Presenti 29 società su 38: mancavano all’appello Ancora, Bordano, Illegiana, Ravascletto, Real, San Pietro, Tarvisio, Timaucleulis e Val del Lago.
Per quanto riguarda le autorità, presenti, per la LND regionale, il presidente Ermes Canciani e il consigliere Franco Sulli. Poi tutta la Delegazione di Tolmezzo, con il delegato Maurizio Plazzotta, Gino Candido, Denis Simonetti, Stefano De Antoni e il segretario Nereo Dario. Con loro anche Fabrizio Marchetti, presidente della sezione Aia tolmezzina. Le personalità politiche erano rappresentate da Manuele Ferrari, consigliere regionale, e Laura Tosoni, consigliere con delega allo sport del Comune di Tolmezzo. Ed è stata proprio quest’ultima ad aprire gli interventi, rimarcando l’importanza del Carnico sul territorio.
Successivamente ha preso la parola Plazzotta, che ha tracciato il bilancio della stagione, sottolineando il grande successo della Coppa Carnia, con la partecipazione totale di tutte le squadre alla manifestazione. Il delegato ha poi espresso la propria soddisfazione per le due novità delle sette sostituzioni e quella relativa alla finestra di mercato, che sarà mantenuto, riducendo l’arco temporale di durata. Tra gli aspetti negativi, ha ricordato i pochi episodi di violenza e razzismo, il mancato svolgimento di alcune gare del campionato Pulcini ed Esordienti per l’assenza di una delle due squadre impegnate e quella che lui stesso ha definito la “mancanza della cultura della sconfitta”, riferendosi al comportamento di chi ha snobbato la premiazione dopo la disputa delle finali di Coppa Carnia.
L’intervento di Gino Candido ha riguardato l’attività del settore giovanile, ricordando le vittorie dell’Arta nel torneo Juniores e quella del San Pietro tra i Giovanissimi, ma soprattutto la deroga della scadenza al 31 ottobre, che ha allineato di fatto l’attività delle compagini giovanili a quella della prima squadra.
Denis Simonetti ha ripercorso l’attività della Rappresentativa Giovanissimi e si è detto entusiasta della collaborazione di Tolmezzo e Gemonese.
Momento particolarmente forte dal punto di vista emotivo è stato il passaggio di Stefano De Antoni che, nel suo intervento, ha ripercorso l’evoluzione del Carnico da i primi tempi pionieristici alla quasi perfezione raggiunta oggi in tutte le componenti del movimento. Alla fine, ha poi garantito la sua presenza nel calcio della montagna anche nel prossimo anno: «Sto giocando la mia personale partita contro un avversario fortissimo, il morbo di Parkinson – ha detto -, ma non mollo e proprio questa grande passione per il calcio mi trasmette una forza incredibile». Al termine del suo discorso la sala è esplosa in un lunghissimo applauso, con De Antoni visibilmente commosso dal grande tributo d’affetto.
Si è passati poi alla premiazioni per la Coppa Disciplina: in Prima Categoria se l’è aggiudicata il Cavazzo, in Seconda l’Illegiana e in Terza l’Edera. Ancora Cavazzo per gli Juniores e San Pietro per i Giovanissimi. A ritirare le targhe solo Antonio Sferragatta per la società viola e Luca Mecchia per l’Edera. Sono state riposte nelle scatole invece quelle dell’Illegiana e del San Pietro, che, come detto, non avevano mandato alcun rappresentante all’evento. Peccato.
Per quel che concerne la valorizzazione dei giovani calciatori, primo posto per Ovarese, Ampezzo ed Edera nelle rispettive categorie.
È stata poi la volta di Franco Sulli, che ha presentato tre progetti relativi al nostro campionato: una sorta di Hall of fame, che raccoglierà i personaggi più rappresentativi della storia del Carnico, un docufilm realizzato da Pietro Filacorda, portiere del Castello e youtuber, e dalla giornalista Francesca Spangaro, il fumetto realizzato da Francesco Brollo, ex sindaco di Tolmezzo, con la collaborazione di Laura Candotti, per quanto riguarda i disegni, e Liala Coradazzi per l’aspetto grafico. Il fumetto (presentato in sala dallo stesso Brollo) s’intitola “Il pallone nella roccia” e verrà distribuito nelle scuole materne e nelle elementari, per avvicinare i bambini al Carnico.
A seguire l’intervento di Fabrizio Marchetti, che dopo avere segnalato i progressi dei giovani arbitri ha parlato, con un pizzico di amarezza, delle difficoltà del mondo arbitrale, soprattutto in riferimento ad alcuni episodi di violenza verso i direttori di gara. Marchetti ha chiuso il suo passaggio auspicandosi una massiccia collaborazione da attuare attraverso i canali istituzionali fra società, Federazione e Aia.
Altro momento di forte impatto emotivo è stato quando ha preso la parola Fausto Barburini, presidente uscente della Associazione allenatori italiani, sezione Carnica: «Dopo dodici anni di presidenza è arrivato il momento di mollare – ha detto -. Lascio la carica in buone mani, quelle di Mario Chiementin, che proseguirà il lavoro fatto da me e i miei collaboratori. Riuscire a far capire l’importanza della figura dell’allenatore non è semplice: a volte siamo soli e dobbiamo fare i tecnici, gli psicologi e stare attenti a mille altre dettagli». La commozione vera nei suoi saluti finali ha dimostrato, come nel caso di De Antoni, lo spessore di due personaggi che dovrebbero finire di diritto proprio nella Hall of fame!
Ringraziamenti particolari quelli di Denis Iob, consigliere della Sezione Afds di Cavazzo, a tutte le componenti del Carnico per la collaborazione offerta durante le giornate de “Il Carnico dona”.
Prima del momento conviviale che si è tenuto nella stessa struttura c’è stati il saluto finale di Ermes Canciani: il presidente ha ribadito l’importanza del Carnico nel movimento regionale, ha ringraziato società collaboratori e media e ha promesso a Marchetti la collaborazione richiesta, ricordando però che anche la classe arbitrale deve fare in modo di riportare nei referti finali quanto successo veramente sul terreno di gioco, attenendosi alla realtà dei fatti.