Buon anno, Carnico!

di MASSIMO DI CENTA

Si chiude un 2024 che ha regalato tante novità: il primo scudetto della Folgore, che ha interrotto il lungo dominio del Cavazzo (vincitore nelle ultime cinque stagioni disputate), ma anche la promozione in Prima della Viola. Alla voce “prime volte” va anche ricordata la finestra estiva di mercato, che è stata opportunamente ridotta passando dai 75 giorni dello scorso campionato ai dieci (dal primo al 10 luglio, appunto) del prossimo. È stato un anno importante anche per il Campagnola, regina di Coppe, con la conquista di Coppa Carnia e Coppa delle Coppe (se vogliamo un’altra novità, visto che è stata disputata a fine stagione nel 2024). Poi le vittorie nella Coppa di categoria per il Castello (che mitiga almeno in parte la delusione per la retrocessione in Terza) e per la Moggese che conquista un’esaltante doppietta Coppa-promozione. E cosa dire del Comeglians, passato da una lunga serie di campionati conclusi nelle ultime posizioni ad un torneo esaltante nel quale è stata sfiorata la promozione in Seconda? Poi c’è la bella storia dell’Edera, una società che è voluta ripartire da zero e pur ottenendo un solo punto alla fine ha ricevuto tantissimi consensi per la decisione di iscriversi allestendo una rosa di tutti giovanissimi che non hanno mai perso l’entusiasmo, onorando l’impegno.

Un Carnico che ha vissuto tutte le contraddizioni e le problematiche che vive il calcio a tutti i livelli. Inutile fare esercizio di retorica: anche nel nostro campionato contano organizzazione societaria e risorse economiche. Vince chi ha la possibilità di schierare i giocatori che fanno la differenza. La qual cosa, applicata al nostro campionato, solleva spesso polemiche e prese di posizione. Lo spopolamento dei paesi impone scelte costose che in alcune circostanze vanno aldilà del semplice rimborso spese, indipendentemente, poi, dai risultati che si ottengono. Può non essere giusto, e siamo d’accordo, ma al momento non si vedono alternative, anche perché la drastica riduzione delle società che fanno settore giovanile non garantisce nemmeno quel minimo di continuità che i giovani del vivaio assicuravano negli anni passati.

Altro punto di discussione è il livello espresso dalle squadre: si parla sempre di più di abbassamento della cifra tecnica. Ma anche qui il Carnico è in buona compagnia nel senso che anche nei campionati regionali lo spettacolo non è così entusiasmante. Nel calcio regionale, dalla Terza alla Promozione si assiste spesso a partite francamente bruttine, con il solo campionato di Eccellenza a rimanere al di sopra di una media accettabile, ma anche qui il tasso qualitativo è calato e prevalgono l’agonismo, l’intensità, l’organizzazione di gioco piuttosto che il livello tecnico, appunto. Ecco, siamo proprio sicuri che una partita di Prima, Seconda o Terza Categoria del calcio regionale sia veramente più “bella” di una del Carnico? Un Carnico che invece, a nostro modo di vedere continua a far registrare progressi dal punto di vista tattico e in questo caso bisogna spezzare una lancia a favore degli allenatori, quasi tutti ad inventarsi qualcosa con sole due sedute di allenamento settimanale.

Capitolo arbitri. Non è stato un anno proprio tranquillo: le lunghe squalifiche di Gilas Falcon e Nicholas Cavallero (nove mesi per entrambi) hanno suscitato polemiche e hanno naturalmente aperto molte discussioni sui direttori di gara, per qualcuno esagerati nello stilare il referto relativo alla gare che hanno riguardato il provvedimento. In molti si sono lamentati per le troppe partite affidate ai giovani fischietti della sezione Aia tolmezzina. In effetti abbiamo visto molti arbitri praticamente esordienti dirigere gare del Carnico, ma questo rientra nel nuovo corso voluto dal presidente Fabrizio Marchetti, che ha privilegiato tanti giovani per dar loro modo di fare esperienza e oggettivamente l’idea ci sembra giusta: il nostro campionato è a tutti gli effetti di Terza Categoria e pertanto ci sembra la palestra ideale per iniziare. Certo, non è semplice per un giovane “gestire” il dialogo con persone quarantenni: magari non si fanno polemiche per un fallo non visto o un fuorigioco non rilevato, ma per l’atteggiamento, senza pensare che un certo tipo di atteggiamento deriva, il più delle volte, dall’inesperienza e utilizzare l’”autorità” diventa un percorso obbligato.

Che 2025 ci aspetta? Le notizie di mercato che circolano in questi giorni sembrerebbero confermare le ipotesi che tutte stanno cercando di rinforzarsi e questo dovrebbe garantire una maggiore competitività e accrescere l’interesse attorno al movimento. C’è già molta curiosità attorno a Davide Gregorutti, uno dei giocatori simbolo dell’intero calcio friulano dilettantistico degli ultimi anni e che vedremo con la maglia dei campioni della Folgore. Per quanto riguarda le cose extra campo, ricordiamo le iniziative della delegazione: la “Hall of fame”, il docufilm sul Carnico e il fumetto da portare nelle scuole per avvicinare i ragazzini al nostro movimento. Bellissimi progetti che testimoniano una volta di più quanto il Carnico faccia di tutto per essre vivo sul proprio territorio.

Rivolgiamo un ultimo pensiero a personaggi del nostro piccolo mondo che ci hanno lasciato, ricordandone alcuni: Mario Clocchiatti, Ferdinando Mecchia, Sergio Colosetti, Denis Cecchini, Valter Fracas, il nostro collega Duilio Dassi, Luca Blasone e Roberto Copetti.

Chiudiamo augurando a tutti un 2025 pieno di cose belle e sogni realizzati, con la promessa che noi ci saremo sempre a raccontarlo questo Carnico, perché davvero se non ci fosse bisognerebbe inventarlo. Buon anno a tutti!

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