Gianni Tolazzi sceglie la Stella Azzurra

di MASSIMO DI CENTA

Gianni Tolazzi ha scelto la Stella Azzurra. L’attaccante, nome importante nel calcio carnico (è stato una delle bandiere della Moggese) e non solo, a 45 anni compiuti, decide quindi di provare l’ennesima avventura di una lunga carriera che lo ha visto vestire le maglie di Moggese, appunto, Arta, Tarcentina, Gemonese, Cassacco e Venzone.
La prima domanda, logicamente, riguarda il perché di questa scelta: «Alla mia età – risponde – sembra impossibile ma ho ancora voglia di giocare. La Moggese mi aveva chiesto la disponibilità, ma ho preferito provare a fare questa esperienza in considerazione del fatto che la società bianconera ha in mente un progetto basato, giustamente, sui giovani e rimanere lì mi sembrava fuori luogo».

Come ti sei lasciato con l’ambiente bianconero?
«Benissimo, loro hanno capito le mie esigenze ed io ho capito le loro. Un confronto assolutamente rispettoso, insomma.»

Perché la Stella Azzurra?
«Da qualche anno vivo a Gemona e quindi la cosa mi garantisce anche una certa comodità. Avevo parlato anche con altre società, ma alla fine la soluzione Stella Azzurra era quella più vicina alle mie esigenze».

Cosa ti senti di promettere alla tua nuova squadra?
«Innanzi tutto il mio impegno, la mia esperienza e riuscire a portare in campo la mia grande voglia di giocare. E poi vorrei essere in grado di saper trasmettere ai giovani la mia stessa passione, che in tanti anni è ancora davvero molto viva».

Soddisfatto del tuo percorso calcistico calcistico?
«Assolutamente sì. Non solo dal punto di vista tecnico, ma anche per i rapporti che ho saputo costruire in tanti anni di partite».

I tuoi ricordi più belli con la Moggese?
«La promozione in Prima nel 2005: una stagione molto bella, scandita dalle mie 16 reti e dalle 19 di Matteo Tolazzi. Eravamo veramente una bella coppia. E poi anche la promozione dello scorso anno, che non ho potuto vivere da protagonista anche per un infortunio alla spalla che mi ha fatto saltare molte partite. Inoltre, sempre lo scorso anno, la splendida serata di Forni di Sotto con la vittoria in Coppa contro il Bordano!».

Il difensore più scorbutico?
«Senza dubbio Andrea Farinati. Duro, ma corretto. Lui era uno che parlava di continuo e ti sfiniva dal punto di vista psicologico».

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