Marco Fauner lascia Sappada dopo 10 anni e passa all’Ardita

di MASSIMO DI CENTA

Tra i tanti movimenti di mercato ce ne sono alcuni che hanno destato sicuramente sorpresa: è il caso, per esempio del passaggio dell’attaccante Marco Fauner dal Sappada all’Ardita. Fauner può essere ritenuto senz’altro uno dei giocatori storici del Sappada (oltre che essere decisamente bravino…) e per questo la sua decisione di lasciare dopo 10 anni i biancazzurri ha incuriosito l’ambiente. Logico, quindi, chiedergli li perché di questa scelta. «Chiarisco subito che non me ne sarei mai andato da Sappada – ci dice –, ma ci sono state un paio di situazioni che hanno contribuito alla mia partenza: il fatto che due miei grandi amici, Francesco Fontana e Giovanni Hoffer, abbiano deciso di mollare e poi alcuni contrasti con un compagno di squadra, che hanno creato una situazione insostenibile. Abbiamo anche provato a chiarirci, ma non c’è stato niente da fare. Allora ho preferito cambiare aria, per non destabilizzare l’ambiente, perché il gruppo e l’interesse comune vengono prima di tutto».

E perché proprio l’Ardita?
«Mi aveva cercato anche l’Ovarese, con Maurizio Pellegrina che mi ha detto molto volte di seguirlo. Da Forni Avoltri, però, sono arrivate con insistenza le richieste di Angelo Romanin e Daniele Della Pietra e come si fa a dire di no al “Piki”?».

L’Ovarese però ti offriva l’opportunità di giocare in Prima…

«È vero, ma probabilmente in Seconda ho più stimoli: la promozione, la Coppa di categoria li vedo come traguardi raggiungibili da parte della squadra, che si è notevolmente rinforzata».

Siamo convinti che appena usciranno i calendari andrai a vedere le date di Ardita-Sappada. È così?

«In effetti non sarà una partita come le altre, inutile negarlo. Agli amici di Sappada però ho detto che il mio non è un addio, ma un arrivederci. Ho un legame troppo forte con loro».

E se dovessi segnare contro la tua vecchia squadra?

«Credo che non riuscirei ad esultare. Alzerò le braccia quasi a chiedere scusa».

Marco, ti piace il Carnico?
«Da morire: è il campionato più bello del mondo! Ma dove esiste un campionato così? Ti dà l’impressione di essere tutti una grande famiglia. E quando sento dire che il Carnico di Sappada o di Gemona o quello del Tarvisiano è diverso da quelle dell Carnia mi viene da sorridere. Il Carnico è uno, punto e basta».

(nella foto Marco Fauner e il presidente Angelo Romanin all’atto della firma)

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