Nodale: «Strada facendo capiremo dove potrà arrivare il Trasaghis»

di MASSIMO DI CENTA

Riparte dalla panchina di Trasaghis l’avventura di Francesco Nodale nel Carnico, dopo l’epilogo amaro della scorsa stagione a Cercivento. A lui abbiamo chiesto se Trasaghis può essere la piazza giusta per un riscatto.
«Non parlerei di “riscatto” – ribatte – , credo di essere uscito da Cercivento a testa alta e con la coscienza a posto, con i risultati sul campo e le presenze ad allenamento sempre numerose, mettendoci sempre tanta passione e impegno. L’amarezza per come è andata a finire c’è sicuramente, perché è un ambiente che conoscevo bene e che ho abbracciato come prima esperienza da allenatore con “incoscienza”, per dare una mano in un momento di difficoltà, un atto dovuto rispetto a tutto quello che Cercivento mi ha dato da giocatore».

Che impressioni hai avuto dopo i primi contatti con il tuo nuovo ambiente?
«Trasaghis è una piazza storica, con una comunità coesa e tante persone che lavorano per la squadra e per la società. Ho trovato una dirigenza seria, solida, fatta da persone che il Carnico lo hanno sempre vissuto con passione e che hanno la maglia del Trasaghis cucita addosso come una seconda pelle: due su tutti Edilio Toffoletto e Tiziano Picco, persone dalle quali posso solo umilmente imparare. Inoltre, non sarò solo in panchina, ringrazio Roberto Menis che ha accettato di affiancarmi».

Cosa pensi di portare del tuo essere carnico in un ambiente sicuramente diverso da quelli che calcisticamente hai frequentato finora?
«Ho sempre frequentato realtà sportive di paese, in cui i giocatori sono molto legati “al campanile” e ci tengono molto. Spero da carnico di riuscire a trasmettere questo spirito di squadra e di aggregazione che è fondamentale sia in campo che nel post-partita nel nostro movimento, partendo innanzitutto dalla presenza agli allenamenti. Credo che sia importante riuscire a creare un gruppo che abbia piacere di trovarsi e stare assieme e che duri negli anni. Queste sono le basi per ottenere risultati».

Soddisfatto della campagna acquisti?
«La società si è mossa molto bene per completare il valido gruppo di ragazzi che già lo scorso anno avevano ben figurato e sui quali si vuole puntare, molti della zona o provenienti da paesi limitrofi. Gli innesti, arrivati sia dal mondo amatoriale che dal Carnico, saranno funzionali alla crescita di tutto il gruppo portando esperienza ed entusiasmo, andando a rinforzare in particolare il centrocampo e il reparto offensivo. C’è tanta voglia di migliorarsi insomma».

Hai già in mente un modulo col quale schierare la squadra?
«A parte il dogma della difesa a 4, non ho un modulo preferito. Credo sia importante adattare la tattica in funzione delle individualità e delle propensioni dei giocatori a disposizione e non viceversa. Quindi ho bisogno di un po’ di tempo per conoscere i ragazzi e capire come disporli in campo valorizzando al meglio le loro qualità».

Ti senti di porti dei traguardi?
«Gli obiettivi che il neo presidente Stefano Di Giusto e il vice Simone Melis vogliono perseguire sono chiari: la rosa è profonda e giovane, i ragazzi vanno valorizzati e fatti crescere, poi con l’impegno e il lavoro di tutti decideremo strada facendo dove vogliamo arrivare».

Subtitle

Per la tua pubblicità

Some description text for this item

Subtitle

Instagram

Some description text for this item

Subtitle

TECHNICAL PARTNER

Some description text for this item