di MASSIMO DI CENTA
A un certo punto era diventato uno degli allenatori più richiesti, con almeno cinque offerte ricevute, ma lui, Alberto Copetti, ha scelto l’Arta. Viene spontaneo, allora, domandargli il perché di questa scelta: «Perchè ritengo abbia una struttura societaria tra le migliori del Carnico, con un settore giovanile invidiabile ed un gruppo prima squadra alimentato dai propri ragazzi, tra l’altro campioni carnici juniores – risponde -. L’idea di lavorare con un gruppo giovane e con grande voglia di rifarsi dopo un’annata sfortunata mi è subito piaciuta ed ho sposato il progetto societario con entusiasmo. E poi c’è anche un motivo di forte legame affettivo per il quale mi son sempre sentito vicino all’ambiente di Arta; ho sempre pensato che un giorno avrei fatto ritorno in questa importante piazza se ne avessi avuta l’occasione e sono convinto di aver fatto la scelta giusta».
Una mercato, quello della società, che ha visto partenze importanti (si pensi a Matteo Candotti e Caroli) ma anche qualche arrivo. Ti ritieni soddisfatto?
«In effetti le uscite hanno un peso specifico importante, ma i ragazzi che abbiamo coinvolto nel nostro progetto non faranno rimpiangere le partenze, ne sono fermamente convinto; poi abbiamo i ragazzi che salgono dalla juniores che hanno tanta qualità e lo dimostreranno sul campo; in sintesi mi ritengo soddisfatto del lavoro svolto dalla società in totale sinergia con il nuovo staff tecnico».
L’Arta è una società da sempre attiva per quanto riguarda i giovani e tu con i giovani hai sempre lavorato bene. Ti stimola questa opportunità?
«È uno dei motivi principali per cui ho accettato subito la proposta. Sono molto motivato a lavorare con ragazzi giovani e sono anche convinto che i più esperti sapranno farli crescere facendoli integrare alla perfezione».
La promozione rientra nei vostri programmi?
«Siamo partiti lavorando a testa bassa con impegno, umiltà e sacrificio, sapendo che la seconda categoria riserva ogni anno molte sorprese ma consapevoli che il lavoro paga sempre; l’obiettivo principale resta quello di far crescere un gruppo giovane puntando a giocare un calcio divertente, tenendo sempre un occhio rivolto ai risultati che sono comunque una componente fondamentale della crescita dei giovani e della motivazione dei più esperti».