di MASSIMO DI CENTA
Sandro Menis è soddisfatto della nuova Pontebbana che sta nascendo, decisamente rinforzata sia nei titolari che nelle alternative: «È vero – conferma il tecnico –, la società si è mossa molto bene. Lo scorso anno, visti i soli 23 gol all’attivo, abbiamo deciso con la dirigenza che la priorità fosse cercare figure che potessero aumentare la nostra capacità di essere pericolosi in attacco e alla fine le abbiamo trovate. Inoltre durante l’inverno si sono presentate opportunità per rinforzare la squadra in ogni reparto e gli uomini di mercato non se le sono lasciate sfuggire. Così sono arrivati giocatori in ogni reparto e siamo riusciti a sostituire quegli elementi che hanno deciso di fare nuove esperienze».
Inutile chiederti quindi sei sei soddisfatto di questo mercato…
«Direi che a Pontebba, vista la distanza con la Carnia e il Gemonese, era davvero difficile fare meglio, per questo mi ritengo più che soddisfatto di tutti i ragazzi che sono arrivati. Lo zoccolo duro, proveniente dal settore giovanile, è rimasto e a questo abbiamo aggiunto giocatori validi in ogni settore».
Da cosa è stata dettata la scelta di rimanere a Pontebba?
«Innanzitutto, ringrazio la società per la fiducia che mi ha sempre dimostrato e continua a dimostrarmi. Con i miei collaboratori Luca e Marco Del Bianco, gente che di calcio ne sa parecchio, c’è un ottimo rapporto sia tecnico che umano. I giocatori sono tutti bravi ragazzi, disponibili. Lavorano duro, cercando di dare il cento per cento. La società ci supporta in ogni cosa. Da parte mia non c’è stato mai alcun dubbio nel voler continuare e per fortuna dubbi non ne ha avuti neanche la dirigenza».
Torniamo un attimo al reparto offensivo: di Matiz si sa tutto e di questa novità, l’attaccante argentino Torres, che cosa ci dici? Che impressione ti ha fatto?
«Per quanto riguarda Stefano, credo che la fama che si è costruito parli per lui. Lo ho allenato a Tarvisio ed è stato il primo nome a cui abbiamo pensato. Per quel che concerne Torres, è un ragazzo trasferitosi a Pontebba da poco e subito ha manifestato l’interesse di giocare nella squadra del paese. Mi sono bastati pochi allenamenti per capire che, come tutti gli argentini, va matto per il calcio. Si vede che è un ottimo elemento, resta da vedere come si adatterà al nostro tipo di campionato, cosa che non è mai facile per nessuno».
Obiettivi?
«Prima di tutto avere quella continuità di prestazioni che lo scorso anno è mancata, alternando serie di ottime partite ad altre non all’altezza. Se riusciremo in questo intento potremo fare un campionato con molti patemi in meno, anche se mi sembra che tutte le squadre si siano rinforzate. In più sono salite tre ottime formazioni e quindi sarà una battaglia».