di MASSIMO DI CENTA
Dopo 14 lunghi anni vissuti al Comeglians, prima da giocatore e poi da allenatore, Giuliano De Conti riparte dall’Audax. Prima di domandargli il perché di questa scelta, facciamo un passo indietro, tornando per un attimo alla separazione dalla sua vecchia squadra: «Rientra nella logica delle cose del calcio – risponde “Giuli” -. Certi rapporti finiscono in maniera fisiologica e forse è giusto così. Magari ci si appiattisce, ci si adegua e vengono meno gli stimoli da entrambe le parti. Niente di sconvolgente, insomma».
E perché proprio l’Audax?
«Avevo avuto altri contatti, ma la società di Forni di Sotto è quella che mi intrigava di più. Mi è sempre piaciuto il dna storico della squadra, quella grinta, quell’agonismo che da sempre la contraddistinguono. E poi il fatto di poter lavorare con un gruppo di tanti giovani».
Quali sono le prime impressioni che hai avuto dopo alcune settimane di allenamento?
«La cosa che mi ha colpito maggiormente è il fatto che mi sono subito sentito a mio agio, sia con i giocatori che con la dirigenza. C’è voglia di fare e tanta fame per provare ad emergere. Un ambiente che la società tiene unito anche grazie al lavoro di personaggi storici del calcio fornese. Faccio un nome: Lorenzo Sala. Ha un carisma enorme: dietro quell’aspetto quasi burbero riesce a farsi ascoltare dai giovani, che lo vedono come un punto di riferimento, il tramite necessario tra me e loro. I ragazzi sono tutti del posto e sono sicuro che lo spirito di appartenenza che si è creato non sarà un dettaglio trascurabile. Lavorare in questo modo sarà anche per me un arricchimento personale».
Hai già in mente quale potrà essere il modulo migliore?
«Ogni allenatore ha una sua idea di calcio, un modulo prediletto, poi è normale che lo debba adattare a seconda dei giocatori che ha a disposizione. Tendenzialmente mi piace giocare a quattro dietro, ma potrei anche pensare ad altre soluzioni».
Che programmi hanno a Forni di Sotto?
«La marginalità del territorio impone di sfruttare le risorse che si hanno in casa e la società è fermamente intenzionata a rispettare questo progetto, con la speranza che vada avanti nel tempo. I giovani che ci sono mi sembrano davvero di grande prospettiva e per questo posso affermare che i risultati arriveranno, di pari passo con la loro maturazione».