Le donne del Carnico: Maddalena Cagnoni

di FEDERICA ZAGARIA

Possiamo dire che in questa occasione, come an che in altre, gioco in casa, perché Madda, così chiamiamo tutti Maddalena Cagnoni, la conosco da qualche anno. Infatti l’incontro per l’intervista avviene a casa mia, davanti ad un aperitivo serale. Di certo non è sempre facile intervistare qualcuno che già si conosce, perché il rischio è di dare per scontate cose che non lo sono e poi quando ci si frequenta già (tra l’altro compiamo gli anni lo stesso giorno) quasi quasi non si sa cosa dire, ma nel nostro caso ci siamo fatte quattro amichevoli risate mentre chiacchieravamo.
Lei si occupa del chiosco del campo sportivo di Curiedi: infatti suo marito, Luca Mazzolini, è il vice presidente del Fusca ed è così che ha iniziato a seguire il Carnico e la squadra di Fusea e Cazzaso, diventando un riferimento importante per quanto riguarda il chiosco.
«Non sono mai stata appassionata di calcio – racconta -. Pensa che non seguivo Luca nemmeno quando giocava ed ora invece sono impegnata con il chiosco, le varie pulizie e preparo anche i sughi, che poi sono il condimento della nostra pasta nel terzo tempo di Curiedi».

Cosa ti ha regalato il Carnico e cosa invece ti ha tolto?
«Mi ha tolto, un po’ come a tutti, tempo libero, ma mi regala anche emozioni, perché poi andando al campo ci si appassiona. Inoltre mi ha portato la conoscenza di altre persone ed a trascorrere delle domeniche, per così dire, alternative, che terminano molto tardi».

Il calcio è considerato, da molti, ambito maschile: tu, come lo vivi?
«L’ho sempre vissuto bene, anzi ricevo sempre riconoscenza per quello che faccio. Tra l’altro due anni fa, in occasione del mio compleanno, avevamo organizzato una grigliata in Curiedi e a sorpresa ho ricevuto in regalo, da parte di società e giocatori, un’orchidea con un bigliettino di accompagnamento che mi ha molto emozionata».

Quanto parlate, in famiglia, di calcio?
«In realtà non parliamo di calcio, nel senso stretto del termine o delle partite, ma di ciò che è necessario all’organizzazione del chiosco e del post partita, come ad esempio dei rifornimenti vari e di cosa cucinare».

Cos’è per te il Carnico?
«Divertimento. Tra l’altro quando poi rimaniamo solo gli “intimi” del Fusca, ci scappa sempre una partita a carte in compagnia per chiudere la serata. Poi sono anche diventata tifosa: nei momenti in cui posso uscire dal chiosco e vedere qualche sprazzo di partita, non mi esimo dal tifare e far sentire chiara e forte la mia voce mentre incito la squadra».

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