«Giocatori e dirigenti dovrebbero fare un passo indietro, riflettere, ritrovare l’educazione e l’amore per lo sport, che, come dimostrano gli episodi eclatanti, a volte si perdono». E’ stata questa frase, l’ultima dell’intervista al presidente regionale degli arbitri Massimo Della Siega, apparsa nell’edizione odierna del “Messaggero Veneto” a suscitare in molti un certo disappunto (per usare un eufemismo …). Chi mi conosce o anche chi semplicemente legge i miei articoli sa con quanta voglia di equità cerchi sempre di “difendere” l’operato dei direttori di gara, che hanno il difficile compito di garantire il rispetto delle regole. Ho sempre sostenuto e sempre sosterrò che un arbitro può sbagliare, esattamente come sbagliano portieri, attaccanti, difensori e giornalisti. Ma nel clima che si è creato in questi giorni, l’intervento del signor Della Siega mi è parso davvero sommario ed anche un pochino presuntuoso. E’ vero, tutti dovremmo fare un passo indietro: i giocatori coi loro atteggiamenti; i dirigenti limitando aspettative a volte esagerate; il pubblico migliorando sensibilmente una cultura sportiva ormai ridotta ai minimi termini e figlia di un più generale scadimento morale; noi giornalisti che a volte si enfatizza, a volte si trascura, a volte si trascende rischiando di perdere il senso della misura. E gli arbitri? No, gli arbitri sono seri e preparati. Possono sbagliare, dice Della Siega, ma sono sottoposti a test continui e quindi sempre sotto controllo. E’ questa difesa ad oltranza a non convincere, a far apparire i direttori di gara ancora più distaccati da un contesto di cui invece fanno parte e spesso una parte decisiva. Accettare le critiche e cercare di migliorarsi anche attraverso queste è il modo più giusto per crescere, soprattutto per le nuove leve (di cui Della Siega è giustamente orgoglioso). Un passo indietro quindi. Ma tutti insieme.
19 Comments
by cristy
Mah!!! a parlare siamo tutti bravi..come tutti ci potremmo provare a aiutarci..la mia domanda però è questa..siamo sicuri che tutte le categorie ..partengo dai Tifosi passando per i dirigenti proseguendo per i giocatori e finendo con federazione e quindi Aribtri..
Siamo sicuri che tutti appasionatamente ci aiuteremo per questo sport per migliorarlo???.
mah! io ho i miei dubbi
by carlo
Mi sembra un po’ strano che nessuno commenti quanto ho scritto a proposito dell’editoriale di Cerno. Primo indizio la CoopCa secondo l’albergo diffuso. Vogliamo che il terzo sia il CC. O meglio l’inusitata violenza del CC? Siamo consapevoli del fatto che in questo particolare momento i nostri comportamenti assumono rilevanza diversa e più ampia dei fatti strettamente sportivi? Siamo capaci di capire che si tratta dei valori della Carnia?
by Maurizio Mesaglio
Credo che il tasto più importante, toccato da Massimo, sia condensato in tre parole ” generale scadimento morale”.
Prima di farsi cultura, scusate il giochino, ci vuole la ” cultura della cultura”, la voglia, cioè, di imparare, di riflettere su un errore, di provare modi diversi di agire o di porsi.
Va anche detto che, un po’ per natura italiana, un po’ perchè i costumi sono cambiati ( parole diventate di uso comune, 20 anni fa facevano si che un film fosse vietato ai minorenni) l’elastico si è forse allungato troppo, nel cercare di giustificare comunque qualunque accadimento. E questo inizia, purtroppo, dai genitori. Se una maestra sgrida un bambino, tanti di loro si lamentano che è stato sgridato ingiustamente perchè è perfetto, il loro bambino. Io se andavo a casa e dicevo che ero stato sgridato, rimediavo due sberle.
Il concetto che voglio esprimere è che si deve riprendere il vizio di parlare che, la tecnologia, ha sicuramente oscurato, di confrontarsi e di avere il coraggio e l’onesta di dire ” ho sbagliato ” e ” hai sbagliato”.
Non invidio Della Siega, che non può dire quello che pensa ma quello che il suo ruolo impone. Credo che tutti, nell AIA, facciano il massimo sforzo per essere bravi, ma la perfezione non è di questo mondo ma una cosa, la devo dire: Arbitri di serie A, che in Italia sono spesso contestati, all’estero sono bravissimi … questione di pressione ? Forse …
Per concludere, un’altra riflessione su una cosa che forse, anzi, sicuramente, sarà per tutti una novità: tutte le Federazioni premono per ringiovanire i ranghi arbitrali, vorrebbero gli Internazionali sotto i trent’anni… e questo obbliga le dirigenze a correre ed a rischiare nel crescere gli arbitri, creando anche un altro problema: chi non viene impiegato abbastanza, perchè magari ha 35/36 anni, si disaffeziona e scegli altre strade, lasciando al designatore il grattacapo di trovare l’arbitro giusto per la partita giusta. Solo l’intero movimento può ritrovare la giusta dimensione del giocattolo.
by de marchi patrizio
Parole da condividere le sue Sig. Di Centa, tutti commettiamo errori ma il più grave mi pare sia quello di non ammetterli, questo comporta ignoranza ed arroganza con le quali è difficile confrontarsi. Non comprendo il pensiero di quel signore che affermava, su questo sito, che l’arbitro dovrebbe essere come un poliziotto. Mi tornano in mente i casi Uva, Aldrovandi, Cucchi e via elencando per non parlare del G 8 di Genova. Ora è vero che non tutte le forze dell’ordine sono quelle ma mi ricordano i comportamenti omertosi dei vari arbitri. Un passo indietro lo si fa tutti se no non è un passo indietro, ed infine una partita di calcio è una partita non un conflitto….mandi
by Vittorio_TS
Concordo in pieno con Maurizio Mesaglio, quando parla dell’ elastico allungato troppo (…. attenzione che se si allunga di piu’ che troppo si spezza e puo’ far danni…), ed in particolare la sua citazione “Se una maestra sgrida un bambino, tanti di loro si lamentano che è stato sgridato ingiustamente perchè è perfetto, il loro bambino. Io se andavo a casa e dicevo che ero stato sgridato, rimediavo due sberle.” E’ ovvio che non si tratta di comportamenti distorti non solo nell’ ambiente sportivo, e calcistico in particolare, ma in numerosissimi ambienti sociali ben piu’ importanti, ma molto piu’ importanti dello sport (inteso come competizione, non come attivita’ ludica che fa molto bene alla salute). Nell’ ambiente dell’istruzione, ti puo’ capitare lo studente che contesta il tuo giudizio del suo esame universitario, perche’ lo giudichi con 27/30 e lui vorrebbe 30/30, oppure, sebbene raro, anzi unico, il caso di quello studente impresentabile che, al quinto passaggio al medesimo esame, all’ennesima bocciatura reagisce lanciando il libretto contro il muro, salvo, poi, non farsi piu’ vedere. Potremmo poi citare i comportamenti scorretti nel traffico stradale, sempre caratterizzati da spiccata prepotenza.
Pertanto, … occhio all’ elastico …., se si allunga ancora e si rompe, forse si rompe anche il giocattolo calcio, beninteso NON SOLO Carnico…
by Mirko
Massimo sposo il tuo pensiero quando dici che tutti possiamo sbagliare…il problema purtroppo però è ……e probabilmente resterà sempre lo stesso e cioè. ….in ogni episodio in ogni situazione gli arbitri non sbagliano mai…e le affermazioni che leggo qui sopra me lo confermano…arbitri costantemente controllati.? ….mah sarà anche vero chi ha giocato tanti anni nel carnico oppure nell invernale avrebbe un miliardo di aneddoti da raccontare sulle giacchette nere…….metto le mani avanti la mia non è una crociata contro di loro non sia mai….credo invece che un gran passo indietro debbono farlo tutti coloro che sono sempre pronti a difenderli sempre e comunque…..così non si cresce mi dispiace si resta nella mediocrità. ….la mediocrità purtroppo porta a prendere decisioni sbagliate…decisioni sbagliate innervosiscono calciatori allenatori e pubblico…di conseguenza……un passo indietro Sì. …ma fatto da tutti…..buon fine campionato a tutti
by marco
Come sempre… (Quasi) max hai centrato l’obbiettivo… Essere uniti stando divisi… E’ difficile… Buon carnico a tutti….
by Cucchiaro Valentino
Bondì,
innanzitutto vorrei dire al Sig. Mesaglio che, non può essere una scusante per il Sig. Della Siega, il fatto, di aver semplicemente detto quello che poteva dire.
Cioè ? Se vuoi occupare stabilmente certe poltrone, o dici quello che vogliono sentire quelli che ti stanno sopra, o……..tanti saluti al posticino ? Ma allora è una macchietta, certo, con il suo piccolo orticello dove poter continuare ad esercitare il suo piccolo potere, ma comunque una macchietta. Se così è, Sig. Mesaglio, mi dispiace ma quel uomo sia eticamente che moralmente parlando, non merita il posto che occupa. Una volta in A.I.A., quando anche io ne facevo parte, c’erano i D’Orlando, i Facchin, i Parussini, i Della Pietra, e più recentemente i Stefanutti, i Fabris, i D’Andrea ( tanto per citarne alcuni ), tutta gente con il pelo sul petto, e nessuno sulla lingua, bravissimi arbitri alcuni, un pò meno altri, ma tutta gente che “dominava” le gare, pur commettendo i bei loro errori, semplicemente perchè si sentivano parte integrante della partita, non i padroni dell’altrui destino. Tutto qui. E a fine gara, tutti insieme a sorseggiare la meritata “bibita”, indipendentemente dal risultato. La gara era finita. Stop. Certo arrivavano anche le classiche richieste di spiegazione, per certe decisioni prese, ma quando uno è intelligente lo è e basta. All’attuale Presidente A.I.A. di Tolmezzo, Sig. Forgiarini, ed al Presidente Regionale F.I.G.C. Sig. Toffoletto, una volta, dopo un incontro sulle nuove regole del fuorigioco, ho chiesto : visto che negli ultimi due/tre anni il numero di ragazzi che ha superato l’esame di Arbitro è stato notevole ( mi pare oltre una quarantina ), perchè non lì mandiamo a fare i guardalinee nel Carnico ( gli altri campionati sono fermi ) ? Si unirebbero a mio avviso, due cose importanti , la prima, senza alcun dubbio, gare con più garanzie ( e certamente si allenterebbero anche certe tensioni ), la seconda, un indubbio accumulo di esperienza per le nouve leve. Le risposte ? Il primo, un pò infastidito, mi ha risposto che è sufficiente adeguarsi alle decisioni del Direttore di gara senza discutere, il secondo, molto più diplomaticamente, che tutto dipende dall’A.I.A. di Roma. Punto !! Io allora mi sono chiesto : ma se le proposte non partono da qui, dai nostri Vertici, chi è colui che a Roma sa che esiste, e prende le decisioni per il Campionato Carnico ? Poi, come ho già avuto modo di scrivere, quando succede qualche cosa, o tacciono ( A.IA. ) o intervengono ( F.I.G.C. ) con i soliti discorsetti preconfezionati e strainflazionati. Detto questo però, è anche vero che non tutte le Società, danno il buon esempio sui campi. Anche molti Dirigenti e Allenatori, oltre che ai Giocatori, purtroppo, oltre a non fare nulla in certe occasioni per calmare gli animi, a volte sono i promotori o addirittura gli attori principali, di certi comportamenti, per nulla istruttivi ne tanto meno sportivi. Il risultato conta, eccome, la classifica conta, eccome, però tutti sanno chi hanno in squadra ed il reale valore tecnico della stessa, quindi, se un’anno va storto, al di là degli errori che può commettere, non può essere sempre ed esclusivamente colpa degli arbitri. Anche questi Signori si devono prendere le loro responsabilità. Cosa che non sempre e non tutti fanno, forse solo perchè coscienti del fatto che alla fine, saranno loro stessi ad essere giudicati dai propri soci e tifosi, per i risultati ottenuti. Il materiale umano a volte è quello che è, e tutti lo sappiamo benissimo, perchè dunque prendersela sempre con qualcun’altro ? Abbiamo dei limiti e questa è la realtà, dobbiamo semplicemente accettarla. Fine del discorso. E dopo, ovviamente dopo, sempre a cercare scusanti per il comportamento di alcuni personaggi che si conoscono da anni, che molto spesso si sono fatti notare, magari anche per un certo valore tecnico, ma molte volte anche per l’attitudine all’esagerata protesta, alla provocazione e all’uso improprio di bocca, mani e piedi. io credo che un bravo Giocatore , un bravo Allenatore o un bravo Dirigente, certe cose non le fa, certi limiti non li supera ne in campo, ne fuori dal campo. E poi sempre con la solita manfrina di chi si piange adosso, siamo noi che ci mettiamo i soldi, la passione, l’impegno, facciamo sacrifici, ecc… ecc… . Si è vero, ma ci sono 40 e passa Società, 40 e passa Presidenti, 40 e passa CDA, tutti cercano di fare il loro, nel miglior modo possibile, impiegano i loro soldi, il loro tempo libero e fanno sacrifici, a qualcuno un’annata va bene a qualcun’altro meno, questo si chiama Sport. Se non si accetta lo Sport in quanto tale, con tutti i suoi pro ed i suoi contro, è meglio non buttare soldi, non fare sacrifici e godersi la meravigliosa Carnia estiva ( non che quella invernale sia da meno ), con altri passatempi. E qui, una volta tanto ( non capita spesso ), concordo con il Sig. Di Centa, tutti, ci si deve dare una regolata, A.IA., F.I.G.C., SOCIETA’, GIOCATORI, PUBBLICO e MEDIA. Questo è indiscutibile, assolutamente non opinabile.
Per quanto riguarda la riunione di Lunedì prossimo in Federazione a Tolmezzo, mi auguro che tra i partecipanti ci siano, oltre alla reggente Sig.ra Danelutti e tutte le Società, anche il Sig. Forgiarini ed il Sig. Toffoletto e che il piglio sia quello di iniziare un percorso congiunto, da fare insieme, per riportare serenità in un ambiente un pò troppo surriscaldato, di certo non al collasso, come qualcuno, manco fosse l’apocalisse, continua a ripetere. E mi auguro sopratutto, che con grande Rispetto ed umiltà dì tutti e verso tutti, sia un’occasione per progettare insieme un futuro migliore e che non sia un incontro per la resa dei conti, per l’assegnazione delle colpe, per i piagnistei o solo per imposizioni del tipo “prendi e porta a casa”, decise unilateralmente da chi è seduto un pò più in “alto”.
Mandi e bon proseguiment.
Cucchiaro Valentino
by Maurizio Mesaglio
Al Sig. Cucchiaro una precisazione: Secondo me Della Siega non è una macchietta, ma non può nemmeno dire che un arbitro è incapace o che quel giorno ha fatto disastri. Poi magari lo ferma due mesi. Questo è il senso di quello che ho detto. Un buon allenatore non dice che il suo giocatore è stato il peggiore in campo, ma se è fuori forma va in panchina od in tribuna.
Così ha fatto il responsabile degli arbitri.
Poi le voglio anche dire che, tecnicamente, per quanto sembri bellissima, l’dea della terna è alquanto insidiosa: se non si ragiona da assistente ma da arbitro, si rischia di complicare le partite più semplici, mi creda.
by Catele1983
Mi chiedo come talune persone, dotate di bagaglio culturale di certo livello, siano capaci di pubblicare determinati commenti….
Cio premesso, vorrei chiedere al sig. De Marchi Patrizio cosa intenda per comportamento omertoso dell’arbitro , rapportandolo ai fatti di cronaca precedentemente indicati (a patto che non sia un frustrante sfogo politico postato sul blog sbagliato).
by Massimo Di Centa
Catele 1983 (complimenti, innanzi tutto per l'”originalissimo” vezzo di usare uno pseudonimo ….) i commenti li pubblica il sottoscritto ed in quello del sig. De Marchi non ho visto nulla di offensivo. Si può essere più o meno d’accordo con quanto scritto, ma personalemnte non ci trovo niente di offensivo. Trovo molto frustrante, invece celare la propria identità …
by Nicola Fabris
Sig. Mesaglio. Gli unici che non vengono pubblicamente messi alla gogna dei social o dei media sono gli arbitri che, tra l’altro, si autogiudicano. Giocatori e dirigenti, tramite i comunicati ufficiali, invece…. Quindi continuare ad autoreferenziarsi, autodifendere l’indifendibile mi pare quantomeno sbagliato (e non ho usato il termine che avevo in mente).
by Cucchiaro Valentino
Bondì,
Sig. Mesaglio, io ho giocato al calcio, e per alcuni anni ho fatto anche l’arbitro ( A.I.A. ) e a suo tempo, ho avuto il piacere e l’onore di far parte di alcune terne, anche in occasione dei ritiri di Società professionistiche nelle nostre zone e non posso assolutamente, concordare con la sua teoria della terna “complicata”. L’idea come dice lei, non potrebbe sembrare, è buona. E’ come dire che potrebbe essere complicato assegnare ad un muratore, un apprendista. Qual’è il pericolo ? Che impari il lavoro ? Le ricordo inoltre, che quando arbitravo io nel Carnico, c’erano più Società di adesso e molti ma molti meno arbitri di adesso.
Sig. Mesaglio, la Storia insegna che dietro ai grandi successi, ci sono stati tanti fallimenti e se non ci fosse stato qualcuno che con perseveranza e abnegazione, non avesse insistito con prove ed sperimenti, perobabilmente moto di quello che c’è oggi, non esisterebbe nemmeno. E a mio avviso l’A.I.A. ha il dovere, l’obbligo di provare, di sperimentare e quindi migliorare. Per quanto rigurda il Sig. Della Siega, c’è modo e modo di dire le cose, esiste anche l’umiltà, se poi un’Arbitro che ha rovinato la vita ad un calciatore e causato danni considerevoli anche alla Società e al calcio in generale, viene “magari” sospeso per un paio di mesi, cosa che nessuno saprà mai, sai che grande soddisfazione, che giustizia.
Un buon Allenatore poi, ripeto, un buon Allenatore, lo dice senza problemi al suo giocatore quando la prestazione che ha fornito è stata pessima, ed è proprio da lì che ripartono, per evitare che non si ripeta. Se poi il giocatore è una “capra”, tanto per usare un termine caro a Sgarbi, non sarà comunque mai preso in considerazione, se non come ultimissima, obbligata ed inevitabile risorsa.
Saluti
Cucchiaro Valentino
by Dennis
Buon giorno, di solito nn intervengo mai perche’ ci sono gia’ troppi commenti!!! Ma visto l’argomento e il tema trattato e come ex arbitro, do pienamente ragione al sig. Cucchiaro, voglio anche far notare che se un arbitro ammette l’ errore c’ e’ la ripetizione della gara per errore tecnico!!!! Cosa mai successa per nn creare un precedente, dunque riflettiamo….. e vi lascio a voi i commenti. Buon Carnico a tutti mandi
by alessandro Barei
saluti a tutti, mamma mia come sta cambiando tutto
che bello era il carnico quando giocavo io
poche chiacchere nessun social e tanta compagnia
sforzatevi di tornare a quei tempi, dove credo non ci sia niente di più bello della realtà che avete per le mani
è ovvio che gli arbitri possono sbagliare, gli stessi giocatori e al dì fuori del campo qualche dirigente diventa troppo folcloristico, ma è sempre stato così.
apprezziamo le scuse di un ragazzo che ha capito di avere esagerato, tipo il giocatore dell’ovarese che oltre tutto conosco, e conosco pure i genitori, gente di gran rispetto ed educazione.
ha sbagliato OK MA TRE ANNI DI SQUALIFICA NON SI DANNO NEANCHE A CHI COMBINA LE PARTITE, aiutiamo queste società e questi ragazzi quotidianamente a migliorarsi, a stare insieme , a difendere la propria maglia e onorarla, senza però cercare di sfogare la propria rabbia o i propri problemi indossando una casacca di qualsivoglia colore.
non puntiamo sempre il dito verso gli altri cercando di dare la colpa sempre al prossimo ma facciamoci un esamino di coscienza e aiutiamo chi sbaglia.
c’era un famoso detto:
se tutti portiamo in piazza i nostri problemi e li esponiamo ognuno tornerà a casa sua con i propri problemi
saluti a tutti
by Maurizio Mesaglio
Rispetto la sua opinione, sig. Cucchiaro, ma i miei timori rimangono. E sono timori di chi ha il fischietto in bocca da quando aveva 16 anni, quindi sono 40 tondi, quest’anno.
Sull’arbitro che ” rovina la vita” voglio essere dubbioso, se non per rarissime occasioni, perchè se mi accorgessi che un arbitro riporta, in malafede, quanto accaduto, quasi per abitudine, mi dedicherei ad altre passioni …. Della Siega ha fatto un discorso ne presuntuoso, ne di potenza assoluta, ma quello che, in politica, si definirebbe ” istituzionale”.
Quanto poi all’apprendista … certamente non comincia dal fare un arco a tutto sesto, e le posso garantire che, fare l’assistente, e lei lo sa sicuramente, non è facile proprio agli inizi. Avrebbe più senso far arbitrare i giovani, con assistenti esperti che fanno da tutor.
Nicola Fabris @12: Non è questione di auto… qualunque cosa. è questione che, se venissero pubblicate le sanzioni agli arbitri, ed è già successo, già all’ingresso in campo qualcuno lo prenderebbe per i fondelli per quanto accaduto e per la sanzione ricevuta…. Comunque la LCFC pubblica anche le sanzioni agli arbitri.
by M.L
In questi casi la miglior cosa è come diceva mio nonno un bel tacere non fu mai scritto oppure un vero e proprio dibattito costruttivo per trovare una soluzione ad uno dei tanti mali del calcio moderno comune a tutti i livelli
Mandi
by de marchi patrizio
L’aggettivo qualificativo omertoso viene dalla parola omertà= silenzio, solidarietà su mancanze proprie o altrui x salvaguardare propri interessi x timore di conseguenze negative o altro. Ovvero indica sottomissione alle regole dei dominanti. Nei casi specifici, Vergazzini, De Antoni, giocatore Nuova Osoppo a Comeglians, come configura Lei Signor (?), Signorina(?), Signora (?) Catele 1983, il fatto che l’unica persona che può smentire quanto affermato nel rapporto post partita è l’estensore del rapporto stesso, con le note conseguenze? E poi x quale motivo il tesserato non può, senza autorizzazione, ricorrere ( pena la radiazione) alla giustizia ordinaria x tutelare la propria onorabilità. PS un gesto simile, comunque non giustificabile, a quello di De Antoni lo fece a San Siro il centravanti dell’Inter e Nazionale Lorenzi detto Veleno negli anni 50… ebbe qualche giornata di squalifica e giocò ancora in nazionale….. mandi
by Franco Mainardis
A quel tal Dalla Chiesa, leggendo la sua intervista, vien voglia di suggerire il consiglio proposto un pò di tempo fa in un testo diventato piuttosto famoso (anche se poco letto):
“Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo? Come puoi dire al tuo fratello: “Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, mentre tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello”.
Naturalmente il suggerimento vale per tutti…
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