La Pontebbana di Marco Fabris sta studiando per diventare grande in un futuro nemmeno tanto lontano. C’è molto fermento, infatti, attorno alla squadra biancazzurra, tanta voglia di fare nel segno di un lavoro proiettato nel tempo.
Abbiamo detto giusto, Fabris?
«In effetti è così – conferma il tecnico -. Stiamo lavorando in prospettiva: il quinto posto ottenuto la scorsa stagione è a mio modo di vedere un grande risultato, anche perché eravamo una neopromossa, non dimentichiamolo. La società ha mantenuto il proprio Consiglio, cambiando solo il presidente, con Antonio Cipollone che ha preso il posto di Mario Donadelli. L’unità di intenti del direttivo è però la cosa più importante: tutti si sono trovati d’accordo nell’investire sui giovani, non nascondendosi il sacrificio che comporterà il fatto di mantenere tutte le categorie del settore giovanile, dai Pulcini agli Allievi, coinvolgendo circa un centinaio di atleti provenienti da tutta la vallata da Moggio a Tarvisio e questo chiaramente implica l’impegno di numerosi adulti, quali allenatori, accompagnatori e collaboratori a vario titolo».
Anche l’Amministrazione Comunale sembra essere molto sensibile al vostro progetto che, naturalmente, con tanti ragazzi impegnati diventa anche un discorso sociale.
«Sì e la cosa ci fa piacere, perché tutto serve per la crescita del movimento ma soprattutto ci fa capire che anche i nostri amministratori credono in quello che facciamo, condividendolo. Sono previsti tanti lavori: rimodernamento degli spogliatoi, la creazione di un nuovo spazio chiosco, un nuovo deposito e il rifacimento del manto erboso. In autunno verranno realizzate nuove tribune e probabilmente nel 2020 il tanto desiderato impianto di illuminazione. Per questi motivi alcune partite ed allenamenti verranno effettuati in centri sportivi vicini, principalmente a Chiusaforte».
Intanto però la prossima stagione è davvero dietro l’angolo. Che Pontebbana troveremo?
«Nonostante abbiano smesso alcuni giocatori di esperienza come Luca Del Bianco, Zamarian e Di Marco, la rosa si presenta sempre molto numerosa. Certo, i nomi che ci hanno lasciato sono nomi importanti, ma io ho molta fiducia nella crescita dei nostri giovani. In più sono arrivati due nuovi ragazzi da Moggio, Ferataj, lo scorso anno alla Folgore, e Simonetti, che hanno accettato di dare il loro apporto, cosa non riscontrata in altri giocatori che avevamo contattato ma poi hanno preferito andare altrove. La squadra quindi, già giovane, si è ulteriormente ringiovanita anche con l’innesto di alcuni degli Allievi e un paio di rientri. Con me collaboreranno Luca Del Bianco come vice e il fedelissimo Angelo Ponticelli, che gestirà i portieri. Grande aiuto anche dall’esperto Basello, sempre positivo e disponibile con i ragazzi. In cambio del prestito dei due giocatori di Moggio, cinque nostri giovani sono andati in prestito alla Moggese».
Cosa ti ha chiesto la società?
«Siamo consci che il gap esistente con le cosiddette grandi squadre è ancora abbastanza ampio, quindi intanto proviamo a salvarci prima possibile, cercando il bel gioco ed un’identità di squadra che proprio per il discorso a medio termine che facciamo deve sempre caratterizzare il nostro lavoro. Cercheremo di sfruttare l’entusiasmo, l’imprevedibilità e la freschezza dei nostri ragazzi, senza perdere di vista l’obiettivo di migliorare anche le individualità che proprio nello scorso campionato hanno ampiamente dimostrato di poter stare nella massima serie del Carnico».