Dopo la retrocessione dello scorso anno, l’Illegiana di Maurizio Colosetti è pronta per tentare il ritorno in Prima immediatamente. Lo stesso Colosetti però sa benissimo che non sarà semplice.
«Intanto – esordisce il tecnico – facciamo in modo che certi atteggiamenti, certi errori, commessi lo scorso anno non si ripetano. E parlo soprattutto per me, che di sbagli credo di averne fatti. Bisogna essere onesti con se stessi e ammettere le proprie colpe. Detto questo, sappiamo benissimo che la Seconda è un campionato difficile, particolare: con tre promozioni e tre retrocessioni, la classifica è sempre compressa e bastano due o tre risultati di fila positivi o negativi per lanciarti in orbita o sprofondare. Ci vuole soprattutto equilibrio».
Il fatto che siano rimasti in molti, significa che l’amore per l’Illegiana c’è, però…
«Ho interpretato come un segnale molto positivo questo fatto. Credo ci sia voglia di riscatto da parte di tutti e la cosa non può che farmi piacere».
A quelli che sono rimasti, chi avete aggiunto?
«Mi fa piacere sottolineare il ritorno di Giovanni Devinar, che ad Illegio aveva già fatto vedere buone cose. Altri nomi sono Emanuele Iob in porta, Raffaele Treu, difensore dal Verzegnis, Gianni Franco, anche lui giù visto qualche stagione fa in “Pradelat”, ed infine Emanuele Iob, un giovane dal Villa avviato a diventare uno dei giocatori più importanti del Carnico se saprà limare qualche eccesso tattico e caratteriale. Non saranno più con noi Fadi Pellizzari e Jacopo Scarsini, andati alla Viola».
Illegio è stata una piazza importante in un passato nemmeno tanto recente e la gente forse vive ancora di quei ricordi.
«Illegio è un ambiente straordinario, che vive di cuore ed umori contrastanti. Dicono sia gente un po’ particolare, ma in realtà quando ci entri a contatto scopri persone disponibili e dal grande cuore. È un paese “alla vecchia”, come si dice, ma nell’accezione positiva del termine: i valori umani contano ancora molto. La squadra è vista come espressione della comunità ed anche chi viene da fuori fa presto ad assorbire atteggiamenti e comportamenti».
Che Illegiana hai in testa per il prossimo torneo?
«Io credo che, alla fine, il modulo lo facciano gli uomini, nel senso che un allenatore non può applicare i giocatori ad un modulo, ma deve adeguare il modulo ai giocatori che ha a disposizione. Prendiamo per esempio Ado Agostinis: uno come lui va bene per qualsiasi schieramento tattico, ma purtroppo non tutti sono così».
E la società ti supporta, la senti vicina?
«Quelli che danno una mano, che ci sono sempre, lo zuccolo duro, diciamo, che garantisce la continuità sono in 4 o 5, come credo che succeda un po’ dappertutto. A questi si aggiungono quelli che non sempre sono disponibili, ma che comunque sono importanti ed anche il loro lavoro è prezioso. I dirigenti sono tutti amici e quando ci confrontiamo lo facciamo in assoluta serenità, senza alcun problema, come di solito accade, appunto, tra amici».
La stessa cosa che succede coi tuoi collaboratori tecnici.
«Assolutamente sì: con Piergiorgio Bonanni, allenatore dei portieri, e Onorato Iob, il mio vice, c’è sempre grande dialogo e collaborazione, così come con Tarcisio Iob, che rappresenta la storia della società ma che riveste ancora un ruolo molto importante all’interno della stessa».
1 Comment
by Lodo
Giocatori, allenatori, dirigenti, se è per un periodo.
Tifosi per sempre!!!!!!
In bocca al lupo ILLEGIANA!!!!
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