Il Campionato Carnico riparte senza il suo re del gol. L’anno scorso Andrea Pasta segnò 28 reti e fu ovviamente uno dei grandi protagonisti della promozione dell’Arta Terme in Prima Categoria. Un’esplosione attesa quella dell’attaccante classe 1997, che sin dalle categorie giovanili si era messo in mostra per le sue qualità realizzative. Quasi inevitabile è arrivata la chiamata del Tolmezzo, dove ha subito confermato le sue doti, viaggiando alla media di un gol a partita.
«Per motivi di tesseramento ho esordito in Promozione solo a febbraio, segnando subito una doppietta e arrivando ora a quota sette – racconta Pasta, che ha collezionato anche un cartellino rosso, con relative due giornate di squalifica, altrimenti il suo bottino sarebbe potuto essere maggiore -. Sinceramente non pensavo di avere subito un impatto così, ovviamente mi ha fatto piacere, ma devo migliorare ancora molto. Ho avuto la fortuna di integrarmi bene nel gruppo, anche perchè molti compagni li conoscevo già».
Deluso per il mancato approdo ai playoff?
«Molto, del resto era il nostro obiettivo. Però ora vogliamo concludere il campionato in bellezza, ci sono ancora tre partite e io personalmente voglio andare in doppia cifra: del resto avevo posto l’asticella a 10 gol e voglio arrivarci. Non mi sono mai accontentato, ho sempre puntato in alto».
Resterai a Tolmezzo anche il prossimo anno?
«La mia intenzione è questa. Tolmezzo è una rampa di lancio, voglio provare a salire sempre più in alto. L’importante è crederci».
Come vivrai la tua prima estate libera?
«In effetti sarà strano, da anni la domenica era impegnata. Mi godrò l’estate e ovviamente andrò a vedere la mia Arta».
Cosa ti mancherà di più?
«Le serate in compagnia dopo gli allenamenti, il post partita e in generale l’atmosfera che si respira in un campionato che mi ha fatto crescere molto».
La stagione più bella è stata quella passata, immagino.
«Beh, certo: primo nella classifica marcatori, miglior giocatore del campionato e promozione con l’Arta. Impossibile chiedere di più. Aggiungo che questi traguardi sono anche merito del mio ex compagno e poi allenatore Vincenzo Radina: è stato lui a farmi spiccare il volo, non lo dimenticherò».