di MASSIMO DI CENTA
Basterebbe dare un’occhiata ai numeri per capire la portata della stagione del Cavazzo: la formazione viola ha vinto 23 partite su 26, che diventano 32 su 35 se aggiungiamo gli 8 successi (in otto gare) in coppa e la vittoria della supercoppa.
I 70 punti finali sono quasi un record nella storia del Carnico (il massimo punteggio raggiungibile è 78 e due anni fa i viola arrivarono a 71); i 106 gol realizzati, ovvero la media di più di 4 a partita, sono invece un record assoluto.
La squadra di Mario Chiementin è prima anche nelle reti incassate (solo 13, ovvero un gol subito ogni due partite) e naturalmente nella differenza reti (+93!).
Ecco, di fronte a queste cifre diventa facile fare le “pagelle” dei protagonisti e tutti, in questo Cavazzo devono sentirsi tali, perché tutti hanno portato il loro contributo, piccolo o grande che sia.
Iniziamo le valutazioni personali partendo dal tecnico Mario Chiementin. Nell’ambiente del Carnico, tutti dicono che gli unici problemi che ha dovuto gestire siano stati quelli dell’abbondanza. E se la cosa, da una parte è vera, è altrettanto vero che mantenere gli equilibri all’interno di una rosa con tanti giocatori bravi è un merito che gli va assolutamente riconosciuto.
Per avvalorare questa tesi, a fianco di ogni giocatore pubblichiamo il dato dei minuti giocati (fornitoci dalla società). A tutto questo va aggiunto il suo perfezionismo, la sua martellante ossessione a ricercare sempre le soluzioni migliori e una gestione psicologica adeguata, quando devi far capire a chi mandi in campo che sopportare il peso di un pronostico non è mai semplice.
Passiamo ora ad analizzare il profilo dei campioni.
Alessandro LESTUZZI (minuti giocati 1458 – 1 gol). Corsa e fisicità sulla fascia, il suo territorio, nel quale ha saputo interpretare in maniera esemplare le due fasi di copertura ed appoggio.
Andrea DE BARBA (minuti giocati 1390 – 6 gol). Il solito contributo in termini di lucidità, ferocia agonistica e senso della posizione. Il tiro da fuori resta uno dei suoi colpi migliori e offre una valida soluzione tattica quando gli avversari si chiudono.
Angelo DIONISIO (minuti giocati 1307 – 12 gol). 7 gol in meno rispetto ai due precedenti campionati, ma una presenza sempre importante: attaccante che garantisce come pochi lo snodo offensivo, abilissimo a giocare di sponda e con il giusto istinto sotto porta.
Cristian CIMADOR (minuti giocati 1462 – 2 gol). Al’’esordio in Prima categoria non ha di certo tradito la fiducia di tecnico e società. E’ entrato subito nei meccanismi della squadra, alla quale ha saputo regalare spinta ed esuberanza dinamica. Errori di inesperienza davvero al minimo sindacale.
Riccardo DOMINICI (minuti giocati540 – 6 gol subiti). Difficile trovare spazio quando hai davanti un mostro sacro come Gressani. Ha accettato il ruolo con umiltà ed intelligenza e di sicuro avrà imparato qualcosa dal titolare. Titolare in Coppa ha mostrato le doti necessarie per essere il numero 1 la prossima stagione, quando (si dice) Gressani mollerà.
Edi MAINARDIS (minuti giocati 1217 – 1 gol). Prosegue il processo di maturazione intrapreso da qualche anno: interpreta il ruolo di centrale difensivo con la precisione negli interventi e un buon senso dell’anticipo. Deve solo limare qualche eccesso agonistico, ma con gli anni lo farà.
Federico ORLANDO (minuti giocati 477 – 2 gol). Impegni di lavoro non gli hanno consentito di essere sempre presente agli allenamenti. Giocatore eclettico, può rivestire più ruoli, risultando quindi un jolly prezioso.
Gabriele CANCI (minuti giocati 1632 – 2 gol). Esperienza, senso tattico, apporto dinamico assolutamente sopra la media: è con queste doti che “aggiusta” gli equilibri del centrocampo, dove a volte dà la sensazione di essere l’uomo che assicura la superiorità numerica. E col tempo ha anche raffinato il tocco. Giocatore totale.
Gabriele MARCON (minuti giocati 1075 – 8 gol). Ha saputo ritagliarsi spazi importanti, assicurando movimento e gol nel settore avanzato. Guizzi spesso imprevedibili e vincenti. Uno di quelli, insomma, che quando si muove danno sempre l’impressione che possa succedere qualcosa di importante.
Giovanni TRELEANI (minuti giocati 1664 – 1 gol). All’esordio nel Carnico, sa adattarsi al clima agonistico e sfrutta doti fisiche importanti. Difensore centrale, colma il gap per una sofferenza fisiologica di fronte ad attaccanti rapidi con un buon senso dell’anticipo e l’intelligenza tattica del ruolo. Piedi discreti per avviare l’azione.
Ivan DANNA (minuti giocati 296). Ha lasciato la squadra dopo poche giornate e non ha lasciato intendere se fosse una crisi di rigetto verso il calcio o più semplicemente contro l’inevitabile turnover.
Maichoal CESCUTTI (minuti giocati 1840 – 5 gol). Il solito concentrato di fisicità esplosiva, presenza mai fine a sé stessa e doti tecniche fuori dal comune. Con la sua facilità di tocco ha assicurato qualità e smistamenti giusti nelle zolle nevralgiche del centrocampo. Il fatto che sia l’elemento che ha giocato di più testimonia, se ce ne fosse bisogno, l’assoluta necessità di vederlo sempre in campo.
Manuel SGOBINO (minuti giocati 20). I pochi minuti giocati sono un omaggio alla sua carriera. In realtà, quando andava in panchina con una maglia col numero sopra l’11 ha fatto il secondo a Chiementin. Sta studiando da allenatore, insomma. Ma è stato soprattutto il classico uomo spogliatoio.
Marco DE BARBA (minuti giocati 1210 – 2 gol). Si conferma il solito difensore puntuale ed affidabile, aggiungendo all’interpretazione del ruolo movimenti eleganti e facilità di disimpegno.
Massimo GRESSANI (minuti giocati 1800 – gol subiti 7). E’ ancora e di gran lunga il miglior portiere di tutto il Carnico. Certo, giocare nel Cavazzo, dicono molti, è semplice. Provateci ad essere decisivi negli interventi quando ti arrivano sì e no tre tiri a partita. Cosa si può aggiungere oltre a quello che ha già detto la sua formidabile carriera? Lo vedi scaldare nel prepartita e capisci perché alla sua età è ancora il migliore. Un esempio da seguire per bravura, serietà, impegno e passione. Un numero 1 e non solo sulla maglia …
Matteo CAPPELLARO (minuti giocati 485 – 1 gol). Una presenza rassicurante in panchina, dove spesso ha trovato posto. Centrale dietro o nel mezzo non ha trovato tanto spazio anche perché Chiementin aveva molte soluzione ma sapeva che su di lui poteva sempre contare.
Mirco BURBA (minuti giocati 1604 – 15 gol). Una delle sue migliori stagioni in assoluto. I suoi guizzi, il suo coraggio, la sua facilità nel trovare la porta avversaria assicurano al reparto offensivo pericolosità, imprevedibilità e una gamma di soluzioni per chi lo deve servire: taglia o si allarga coprendo tutto l’arco avanzato. A 30 anni ha raggiunto la piena maturazione.
Nicola SERINI (minuti giocati 331 – 1 gol). Un giorno la sorte dovrà restituirgli tutto quello che fin qui gli ha tolto. Un altro grave infortunio lo ha tolto quasi subito dai giochi ed è un peccato perché uno così è un patrimonio del Carnico, non solo del Cavazzo.
Paolo SFERRAGATTA (minuti giocati 944 – 9 gol). Un esempio di attaccamento alla squadra. Giocherebbe titolare in qualsiasi altra squadra e invece preferisce stare nella squadra del suo paese. Ragazzo straordinario prima che buonissimo giocatore. La sua media realizzativa, rispetto al minutaggio concessogli, è la più alta della sua squadra.
Stefano CORADAZZI (minuti giocati 1560 – 1 gol). Anche per lui parla la carriera: giocatore di straordinaria efficacia e di assoluto rendimento. Può giocare in più ruoli ma questa dote non gli confonde le idee, perché sa cavarsela in ogni situazione tattica.
Marco TOSONI (minuti giocati 1471 – 8 gol). Centrocampista di stampo classico, educato nel gesto tecnico, elegante nel fraseggio e tatticamente molto intelligente. Trova ampi spazi di utilizzo in un centrocampo dove di certo le soluzioni non mancano, diventando, spesso, lui la soluzione.
Stefano GUENZI (minuti giocati 84). Si mette a disposizione del mister senza vantare pretese. Esempio classico di panchinaro disciplinato. Offre un buon contributo in Coppa, dove quando è schierato titolare se la cava alla grande.
Paolo NAIT (minuti giocati 1790 – 29 gol). In termini di rendimento, probabilmente il miglior giocatore del campionato. E non solo per i gol realizzati, ma anche per come interpreta il ruolo di attaccante a 360 gradi: gioca per la squadra e ne è spesso il finalizzatore, fornisce assist e sa rovesciare il fronte d’attacco. Giocatore totale.