di MASSIMO DI CENTA
A margine della riunione tenutasi sabato 14 dicembre presso la sede AIA di Tolmezzo, ci sembra giusto esprimere qualche considerazione in merito.
Gli argomenti sottoposti dal delegato di Tolmezzo Marino Corti erano di assoluta importanza e vanno letti nell’ottica di una decompressione del calendario, alla luce di quanto verificatosi nell’ultima stagione, che ha visto una serie di impegni fittissimi nella prima parte del torneo, in cui, tra coppa e campionato, le squadre sono scese in campo praticamente ogni tre giorni.
Non è stato un caso che il campionato 2019 sarà ricordato per la lunga lista di infortunati, da mettere sicuramente in relazione agli impegni ravvicinati.
La prevista riforma poi è stata pensata soprattutto per rivedere la Terza categoria ed è parso strano come tra le società assenti, fossero proprio quelle della Terza a rappresentare il numero più cospicuo. Più in generale, però, a colpire è stata l’assenza alla riunione di ben 11 società: troppe, quando l’argomento proposto è di notevole interesse e soprattutto quando le società stesse possono esprimere il loro parere e formulare proposte. E’ in queste occasioni che i presidenti, confrontandosi tra loro, potrebbero farsi portatori delle loro esigenze.
L’incontro, inoltre, poteva essere sfruttato anche per discutere su altri argomenti dei quali si parla da tempo: l’istituzione dei play off e l’apertura di una sezione di campagna trasferimenti al termine del girone d’andata, ferme restando, naturalmente, le regole sulla scadenza dei tesseramenti. Argomenti, questi, affrontati con noi da Corti nell’intervista al termine della riunione.
I play off potrebbero costituire un motivo validissimo per dare interesse ai finali di stagione troppo spesso riservati ad un numero esiguo di squadre impegnate nel raggiungimento di un obiettivo. Una finestra di mercato potrebbe costituire una salvaguardia per quelle società che per tutta un serie di motivi si ritrovano a neanche metà campionato con rose ridotte all’osso e dare una nuova opportunità a quei giocatori che trovano poco spazio in una squadra.
(foto di Alberto Cella)