Talotti: «Ad Illegio con umiltà e modestia»

di MASSIMO DI CENTA

È un Maurizio Talotti determinato e conscio del compito che lo aspetta quello che guiderà l’Illegiana. Reduce dalle stagioni di Amaro, il tecnico di Povoletto aveva ricevuto diverse offerte, ma alla fine ha accettato la proposta della società neroverde.

C’è un motivo particolare, Maurizio?
«No, nessun motivo. Quando mi ha chiamato Cristiano Iob ho accettato subito, senza stare tanto a pensare. È stata una questione di pelle, quasi d’istinto». 

Ma sei sicuro che questo campionato si farà?
«Non ho belle sensazioni, anzi ci sono dei momenti che penso che non se ne farà niente. È una situazione troppo particolare ed anche se migliorerà sarà un processo lento, soprattutto in quegli ambienti dove il contatto tra le persone è stretto. Ed il calcio è uno di questi. Per le persone, in primis, ma anche per i luoghi e gli oggetti: penso al pallone, agli spogliatoi, al chiosco, alle borracce per dissetarsi. Io mi auguro di iniziare, perché il calcio mi manca, è un aspetto di quella normalità di cui tutti siamo stati, giustamente, privati. Chiaro, se si dovesse iniziare in ritardo andrebbe rivista la formula. Io non ne ho da proporre. Seguo con interesse quello che scrivono gli altri sul sito, ma a me, ripeto, va bene qualsiasi format. Basta giocare e tornare nelle nostre vite». 

Sai che Illegio non è una piazza facile, vero? Come pensi di affrontare questa avventura?
«Quando da avversario sono andato ad Illegio, avvertivo forte l’atmosfera vera del Carnico. Mi ci avvicinerò in punta di piedi, con umiltà e modestia, perché questa anche per me è una bella sfida. Mi fa piacere mettermi in gioco in una piazza storica come Illegio, lo trovo stimolante». 

A livello di organico, vi siete da fare, ci sembra?
«È stata riconfermata quasi in blocco la rosa dello scorso anno: sono partiti Franco, Treu e Bearzi e ci sarà da valutare Micelli dopo l’infortunio. In compenso sono arrivati giocatori in tutti i reparti. In porta Marco Meden, un ‘79 con buoni trascorsi nel calcio regionale e che sarà disponibile in caso di bisogno. In difesa Fabio Rainis, Patrizio D’Orlando e Giulio Di Prisco. A centrocampo Alarico Zuccolo, Amos Cacitti e Alessio Munaò. In attacco Francesco Rossini e Alessandro Esposito. Un bel gruppo, insomma».

Cosa ti ha chiesto la società?
«La salvezza prima possibile, poi, tutto ciò che sarà di più ben venga. Prendere il posto di Colosetti non sarà semplice. Aveva instaurato buonissimi rapporti ed i giocatori avevano assimilato il suo modo di intendere il calcio. Io porterò il mio, con modestia ed umiltà, ripeto. Una cosa di sicuro la pretenderò: presenza ed impegno alle sedute di allenamento. Questo deve essere chiaro fin da subito». 

Hai già pensato a come schierare la squadra?
«Sinceramente no. Prima di tutto perché non ho molta simpatia per i cosiddetti schemi. Si può giocare a 3 o a 4 dietro, si può infoltire il centrocampo. Molto dipende dalle caratteristiche dei singoli o dalle squadra che andremo ad affrontare o dalle esigenze che il risultato impone nel corso di una partita. Spirito di adattamento ed una metodologia che permetta equilibrio ed ordine alla squadra contano più di qualsiasi schema preordinato».

Le altre interviste con gli allenatori:

14) Renzo Piller – Sappada
13) Francesco Marini – Real
12) Marco Fabris – Pontebbana
11) Claudio Fortunato – Val Resia 
10) Francesco Moser – Timaucleulis
9) Mario Chiementin – Cavazzo
8) Andrea De Franceschi – Ravascletto
7) Massimo Marangoni – Campagnola
6) Maurizio Colosetti – Verzegnis
5) Sandro Beorchia – Ovarese
4) Cristian Gobbi – Arta Terme
3) Adriano Ortobelli – Villa
2) Franco Romano – Lauco
1) Giuliano De Conti – Comeglians

 

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