di MASSIMO DI CENTA
Giancarlo Straulino non ce l’ha fatta. Il tiro che il destino gli ha fatto è risultato imparabile anche per lui, vinto da un male incurabile che lo aveva colpito un paio di anni fa. Lui che, negli anni ’80 è stato uno dei protagonisti del Campionato Carnico, difendendo la porta di Paluzza, La Delizia, Cavazzo, Arta, Ancora e Cedarchis. Portiere di ottimo livello, con quella vena di pazzia che (chissà perché…) il ruolo imponeva a quei tempi: reattivo tra i pali e con la personalità giusta per guidare la difesa. Ma “Gianca”, che ci ha lasciato a 60 anni, è stato molto di più, per quel carattere apparentemente spavaldo che invece nascondeva una generosità ed una cordialità che ben ricorda chi ha avuto il piacere di conoscerlo o giocarci insieme.
Nel periodo che giocò a Paluzza potrei ricordare le tante parate decisive delle quali non faceva mai vanto, sminuendo la sua bravura e condividendola con i compagni di reparto. Preferisco ricordarlo allora in un dopopartita a Rigolato, quando una sua papera costò al Paluzza una sconfitta che compromise la promozione in Seconda e lui non si dava pace. Si accusò di fronte ai compagni ritenendosi l’unico artefice di una sconfitta che invece era maturata anche per almeno una dozzina di palle gol sciupate dagli attaccanti. “No no, è colpe mee e vonde”, continuava a ripetere e da quel giorno si guadagnò ancora di più la stima e l’affetto di tutto l’ambiente nerazzurro.
La scomparsa della moglie Miriam nel 2010 è stato un altro duro colpo che il destino ha voluto riservargli, lasciandolo solo ad accudire i figli Elisa e Samuel. E proprio Samuel ha voluto ricordarlo con un post su Facebook, nel quale esprime amore e gratitudine. Se i figli, generalmente severi con i genitori, riescono ad esprimere tanti sentimenti al momento di fare una specie di bilancio, beh, allora vuol dire che “Gianca”, oltre ad un bravo portiere, è stato un papà bravissimo. Ma non c’erano assolutamente dubbi.
I funerali avranno luogo mercoledì 23 giugno alle ore 15 nella chiesa di Arta Terme.