di MASSIMO DI CENTA
Floreano Filaferro, per tutti “Ian”, è uno di quei personaggi che appartengono alla storia del calcio carnico. Lo è per partecipazione, passione e condivisione. Nove anni da giocatore con la maglia dei Mobilieri, con i quali ha conquistato la promozione nel 1969 e due vittorie in campionato, nel 1971 e 1974, prima di passare all’Arta.
Difensore… ruspante (nel senso letterale del termine), il suo nome è legato però ai 40 anni vissuti come addetto al chiosco: un rapido calcolo gli ha permesso di quantificare in 30.000 le birre spinate, mentre per quanto riguarda i “tais” il numero è incalcolabile anche per lui. Alcune sue espressioni fanno parte di quella che è diventata una leggenda: nelle giornate particolarmente afose il suo “Birra fresca!” era un must, così come l’invito a comprare i panini, adducendo il fatto che stessero quasi sempre per finire ed allora la frase “Ultimi panini” diventava il tormentone anche con lo scatolone ancora quasi pieno. E poi il celebre “Il chiosco piange” per invitare la gente ad avvicinarsi.
Una vita coi Mobilieri, insomma, ma non solo, perché “Ian” ha fatto parte dell’intero tessuto sociale della comunità sutriese: 38 anni coi Donatori di Sangue locali, 25 con la Sezione Alpini ed altrettanti con la Pro Loco. “Eppure – ricorda – i Mobilieri sono stati l’unica associazione che ha voluto ricordare la mia militanza e la cosa mi ha fatto veramente piacere”.
Una festa quella organizzata dalla società del presidente Carlo Di Lena, con una partita mista Pulcini – Esordienti ed a seguire un’altra, quella tra Giovanissimi e dirigenti e genitori.
E lui in tribuna, a fare il tifoso, per quella che a 73 anni diventerà la sua nuova “professione”. Al chiosco, da oggi, Ilda e Laura: il lato estetico ci guadagna senza dubbio, ma la simpatia di “Ian” rimarrà inarrivabile.