Il presidente del Comitato Regionale della Lega Nazionale Dilettanti Ermes Canciani ha inviato alle società una nota di precisazione sul Protocollo sanitario anti-Covid 19 per le attività dilettantistiche e giovanili. La proponiamo integralmente.
Sono pervenute a questo Comitato regionale LND-FVG numerose richieste di precisazione in merito al Protocollo di contenimento dell’emergenza pandemica Covid-19 ed alle successive note di chiarimento, emanate dalla FIGC nazionale.
Più in particolare, le richieste di precisazione riguardano i seguenti contesti:
1) Attività di screening iniziale e successive verifiche per le attività dilettantistiche e giovanili agonistiche di livello regionale e provinciale.
2) Definizione di “soggetto suscettibile” in ordine alla necessità di effettuare test molecolari o antigenici successivi alle attività di screening iniziale.
In relazione alla prima problematica emersa, si ribadisce che, nell’ambito delle attività dilettantistiche e giovanili agonistiche di livello regionale e provinciale, la successiva verifica (e cioè quella da effettuarsi 6-7 giorni dopo lo screening iniziale) si intende facoltativa per i soggetti già in possesso di greenpass. Resta, per altro, inteso che le stesse attività di screening iniziale, per i soggetti provvisti di Certificazione verde covid-19, come già previsto nel Protocollo nazionale FIGC, rimangono anch’esse facoltative. Risulta oltremodo evidente, per i soggetti che non presentano particolari patologie o altri impedimenti di natura sanitaria, l’importanza di effettuare le previste vaccinazioni anticovid-19, ai fini dell’ottenimento della Certificazione verde, per il regolare e sereno svolgimento delle attività sportive e per la partecipazione alle competizioni agonistiche.
Circa la seconda tematica proposta si ritiene utile qui definire meglio, e con maggior puntualità, la figura del “soggetto suscettibile” per l’effettuazione di successivi test molecolari o antigenici.
I soggetti suscettibili sono, come da espressa previsione del Protocollo Nazionale FIGC, quelle persone che non sono in possesso di greenpass, in quanto non vaccinati e non guariti, ovvero già parzialmente vaccinati ma con ciclo vaccinale non ancora completato, e che quindi, anche per caratteristiche anagrafiche e anamnestiche, possono essere a rischio di contrarre l’infezione da covid-19. Si specifica, ancora, che l’individuazione di “soggetto suscettibile” è competenza, in ogni caso, del medico societario, ove previsto, che valuta tutte le informazioni anagrafiche ed anamnestiche dell’interessato e definisce la sua suscettibilità ai rischi di infezione da covid-19, anche in funzione di una sua predefinita “fragilità” sanitaria.