di MASSIMO DI CENTA
I Mobilieri quest’anno sanno solo vincere: solo vittorie infatti tra amichevoli e Coppa Carnia, Ne serve un’altra, quella più importante, quella che darebbe un senso a tutta la stagione.
Questi numeri e l’oggettivo valore dell’organico sono più che sufficienti a fare dei “belli gialli” i favoriti per la finale di domenica, con tutto quello che la cosa comporta. Il peso del pronostico può essere sopportato solo da una squadra con grande personalità. Ed è questo che Buzzi chiede ai suoi: giocare come sanno.
La rosa è davvero ben assortita: Davide Di Vora e Simone Morassi tra i pali garantiscono sempre un altissimo rendimento; la difesa imperniata sui due centrali Davide Marsilio e Concina (se ci sarà, visti i problemi fisici nella semifinale con la Viola) offre dosi massicce di esperienza e fisicità; nel mezzo, la sostanza di De Agostini e il senso geometrico di Michele Straulino rappresentano armi importanti.
Davanti, non c’è che l’imbarazzo della scelta: D’Andrea (forse la sua stagione migliore) è la soluzione sull’out, Serini è il classico giocatore che con la sua velocità e la sua abilità nell’uno contro uno garantisce almeno una mezza dozzina di superiorità numeriche a partita. E poi c’è lui, Micelli, una vera e propria iradiddio. Se poi ci fosse bisogno di un’alternativa, beh, c’è sempre Guariniello in rampa di lancio.
Queste considerazioni naturalmente non fanno che confermare un pronostico scontato. E allora, dove potrebbe perderla questa finale i Mobilieri? Nel sentirsi superiori e snobbare gli avversari oppure patire il ruolo di predestinati al trionfo o ancora snaturare il proprio gioco se la situazione non si sbloccasse. Il primo tempo in semifinale con la Viola è un piccolo campanello d’allarme che Buzzi avrà senz’altro saputo cogliere.
(nella foto l’esultanza dei Mobilieri dopo la vittoria in semifinale con la Viola)