di MASSIMO DI CENTA
Sembrava in grosse difficoltà il Timaucleulis: una rosa non proprio numerosa, il problema dell’allenatore e altri dettagli che non facevano prevedere un bel futuro. Ed invece, alla fine, i “caprioli” saranno regolarmente al via. A guidarli è stato chiamato Max Martina, l’anno scorso a Bordano, che subito si è calato nella realtà timavese con grande entusiasmo.
«Sono davvero soddisfatto della scelta fatta – ci dice –, perché avevo tanta voglia di ricominciare. Le ultime esperienze da allenatore mi avevano lasciato dentro un senso di delusione. Non si tratta di una squadra in particolare, di risultati non ottenuti. Niente di tutto questo: mi ritrovavo in un calcio che non era più il mio. Per questo ho accettato volentieri la proposta del Timaucleulis».
Eppure non eri la prima scelta: la società ha cercato fino all’ultimo di convincere Claudio Bellina.
«Lo so benissimo e mi è parso giusto che abbiano fatto di tutto per riportarlo sulla panchina biancazzurra. Claudio è un pezzo di storia della società e di fronte a lui qualsiasi altro sarebbe stato una seconda scelta. Paradossalmente, è stato proprio questo a convincermi. Con Bellina intendevano dare un segnale forte di identificazione tra la squadra e il territorio che rappresenta. Ecco, io voglio lavorare proprio in quella direzione: fare un tutt’uno tra la formazione che scende in campo e le località che rappresenta. Timau, Cleulis e Casali Sega devono sentirsi dentro quei ragazzi che la domenica scendono in campo».
Concetto affascinante: e tu cosa porterai di tuo?
«La mia voglia di ricominciare, il mio calcio fatto di pragmatismo e semplicità. Voglio dare alla squadra una precisa identità tattica e caratteriale. Possiamo stare qui ore a parlare di moduli e schemi, alla fine, il calcio, a questi livelli, è passione ed agonismo. Quando ero giocatore sapevo che andare a giocare a Timau era dura per tutti. Ecco, io vorrei che chi viene a giocare sotto la crete provi le stesse sensazioni che avevo io».
Sul fronte giocatori, quali saranno i volti nuovi?
«Non tantissimi, ma intanto punto sulla vecchia guardia. Verranno con noi Somma, Nicola Di Lena, Mortaruolo e Guerriero, questi ultimi due all’esordio nel Carnico. E poi quattro miei vecchi amici: una cosa nata per scherzo. Verranno a darmi una mano, nelle domeniche in cui ce ne sarà bisogno, Giovanni Cumin, Onorino Brovedani, Luca Rupil, Dino Antonutti e Matteo del Fabbro. Io li chiamo i riservisti, ma sono convinto che nel corso della stagione ci serviranno, per esperienza e carisma».
Quali obiettivi può porsi il Timaucleulis?
«Nell’immediato proprio non saprei e del resto nessuno mi ha chiesto risultati da subito. Penso di poter garantire, però, la costruzione di un qualcosa che resti perché quando si crea un gruppo, poi, i risultati vengono di conseguenza».
TUTTE LE INTERVISTE AGLI ALLENATORI
Maurizio Colosetti (Verzegnis)
Maurizio Romanin (Ardita)
Luciano Princi (Tarvisio)
Alberto Copetti (Viola)
Lucio Rapposelli (Amaro)
Massimo Marangoni (Campagnola)
Ugo Da Rin (Sappada)
Raffaele Agostinis (Illegiana)
Mario Chiementin (Cavazzo)
Max Brovedani (Edera)
Sandro Beorchia (Ovarese)
Marco Fabris (Pontebbana)
Franco Romano (Lauco)
Giacomo Di Bello (Paluzza)
Cristian Gobbi (Arta Terme)
Ivan Gressani (Velox)
Maurizio Talotti (Audax)
Francesco Marini (Real)
Giuliano De Conti (Comeglians)
Andrea De Franceschi (Ravascletto)
Stefano Maggio (Velox U23)
Claudio Fortunato (Val Resia)
Giancarlo Peirano (Stella Azzurra)
Gilberto Buzzi (Mobilieri)
Alberto Brollo (Fusca)