Il Timaucleulis pareggia al 92′, l’Ardita protesta

ARDITA-TIMAUCLEULIS 2-2

GOL: pt 34’ Pietro Pallober; 3’ st Ceconi,  st 22’ Mortaruolo, 47’ Di Lena.
ARDITA: Manuel Ferrari, Mattia Pallober, Del Fabbro, Restifo, Alex Romanin, Gianluca Ferrari (16’ Angelo Romanin), Pietro Pallober, Boscariol, Della Pietra (17’ st Raffaele Carrera), Pellegrina, Ceconi (26’ st Gerin). All. Maurizio Romanin.
TIMAUCLEULIS: Forgiarini, Di Monte (45’ st Gianluca Puntel), Guerriero, Marvin Matiz, Marsilio, Esposito, Candoni (17’ st Giacomo Matiz), Puntel, Di Lena, Mortaruolo, Mentil (30’ st Andreutti). All. Martina.
Arbitro: Maieron di Tolmezzo.
Note: ammoniti Boscariol, Gianluca Ferrari, Carrera, Di Monte, Matiz, Guerriero e Gianluca Puntel.

FORNI AVOLTRI (lm) All’Ardita non basta un doppio vantaggio durato per quasi un’ora di gioco, il Timaucleulis risulta caparbio e, dopo aver accorciato le distanze, allo scadere trova anche il gol del pari.
Ma andiamo con ordine. 
I primi 30’ di gioco risultano di stallo fra le due compagini, senza tante occasioni.
Al 34’, a seguito di un calcio d’angolo, ecco il vantaggio di casa grazie alla rete di Pietro Pallober.

Nella ripresa, riparte bene l’Ardita che trova subito il gol del 2-0 con Ceconi al 3’ di gioco. Al 22’ della ripresa la partita però cambia, con la rete di Mortaruolo che approfitta di un errore difensivo dei locali, andando così ad accorciare le distanze e a dare una rinnovata forza al Timaucleulis.
Al 25’ fornese vicini alla terza marcatura con Raffaele Carrera il quale trova la traversa direttamente da calcio di punizione.  

Nel finale, in pieno recupero e in sospetta posizione di fuorigioco non segnalata da Maieron (almeno questo sostengono in casa Ardita), la rete di Nicola Di Lena a trovare il definito gol del 2-2, regalando ai suoi un punto comunque prezioso.

«Visti gli episodi più volte contestati durante la partita, designare un arbitro di Cleulis per Ardita-Timaucleulis non è stata sicuramente una bella idea, si poteva fare una scelta diversa – dice l’allenatore fornese Maurizio Romanin -. Nulla contro Maieron, ci mancherebbe, ma probabilmente non era sereno neanche lui».

 

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