di BRUNO TAVOSANIS
Matteo Chieu avrebbe dovuto esserci questa mattina allo “Sbordone” di Villa Santina, indossando la maglia del Villa nella partita del torneo Giovanissimi con la Pontebbana.
Matteo era alla sua prima stagione in arancione e aveva giocato una sola partita, quella con il San Pietro dello scorso 11 giugno, prima di partire per il Brasile, il Paese della madre. Doveva rientrare nei giorni scorsi e invece dal Sudamerica venerdì è arrivata la devastante notizia della sua morte a soli 14 anni causata dalla puntura di una zanzara infetta.
“Quando mi è stata data la notizia, ci ho messo parecchi secondi per realizzare quanto fosse accaduto – ci dice Alessandro Stoia, allenatore e dirigente del Villa, che quando parla di Matteo non riesce ad alzare lo sguardo da terra -. Lo ricordo come un ragazzo gentile e educato, che si era fatto ben volere da tutti. È molto difficile farsene una ragione”.
Anche il dirigente che segue i Giovanissimi Massimo Marzona parla di un ragazzo molto educato: “E aggiungo umile – racconta -. Dopo i primi allenamenti mi aveva confessato di non sentirsi all’altezza dei compagni, ma io l’avevo spronato a continuare ad allenarsi, perché la passione porta sempre lontano e lui ne aveva tanta”.
Inizialmente la società avevo pensato di chiedere il rinvio della partita di questa mattina, anche perché alcuni compagni non se la sentivano di giocare: “È stato lo stesso padre di Matteo, Roberto Chieu, a chiederci di scendere in campo, proprio in omaggio alla grande passione del figlio – dice Marzona -. Abbiamo parlato in questi giorni con i ragazzi, sappiamo che per loro quanto accaduto è qualcosa di troppo grande da comprendere, difficile da elaborare. Quando abbiamo riferito loro la volontà del padre, tutti hanno deciso di esserci”.
Prima dell’inizio della partita è stato osservato un intenso minuto di raccoglimento, che ha visto stringersi in mezzo al campo tutti i giocatori, panchine comprese, sia di Villa che di Pontebbana.
Ciao Matteo.