di MASSIMO DI CENTA
Arriva all’ultima giornata la promozione del Tarvisio, che rivede quella Prima Categoria abbandonata con la retrocessione del 2018.
Non è stato un cammino semplice quello dei tarvisiani, contraddistinto da una serie di alti e bassi che potevano davvero compromettere l’esito finale. Alla fine però la squadra di Gianluca Mascia ce l’ha fatta, tirando fuori attributi insospettabili quando, nelle ultime giornate, il gioco si è fatto duro, dimostrando una saldezza di nervi ed una capacità di reagire che le concorrenti non hanno avuto.
I giorni che vanno da fine luglio a fine agosto potevano risultare letali, con la squadra che, in quel periodo ha perso in casa con La Delizia, poi è andata a vincere con la Stella Azzurra a Gemona tre giorni l’eliminazione in coppa sempre per meno dei gemonesi, ha rimediato una sofferta vittoria contro l’Ancora, il ko in casa della Viola ed uno striminzito 1 a 1 casalingo nel confronto con la Val del Lago. Addirittura disastroso il cammino nel mese di settembre, con lo 0 a 0 interno col Sappada, la sconfitta di Ovaro e quella interna con il Lauco. Poi, è arrivata la vittoria in casa del Cercivento e quello, probabilmente è stato il match sul quale è girata la stagione.
Il lavoro del tecnico Mascia, all’interno della squadra, è stato soprattutto quello di motivare ed incentivare il gruppo nei momenti difficili, facendo leva sulla grande esperienza coltivata nel calcio regionale. Ci sono state delle domeniche in cui fare la formazione è stato un vero e proprio rebus, ma lui non si è mai lamentato: «Tutti hanno i loro problemi, non solo noi – ha spesso sottolineato –. L’importante è averne undici da mandare in campo e un paio di cambi», dimostrando realismo e grande capacità di risolvere i problemi.
A livello di giocatori, tutti hanno reso secondo le aspettative, ma è chiaro che alcune individualità sono state più determinanti: i gol e la vivacità di Stefano Matiz, la qualità assoluta di Felaco e Ciotola (quando è stato disponibile), la tenuta difensiva di Vergara e Varosi, il lavoro di Terroni a centrocampo, la freschezza di Matteo Mascia in avanti e la stagione positiva di Davide Mascia tra i pali.
La promozione è stata dedicata a Francesco Gibertini, per tanti anni autentica anima della società, scomparso lo scorso luglio e che avrebbe meritato questa soddisfazione assieme ai tanti tifosi giunti a Priuso. Molto bello il pensiero che ha avuto per lui il presidente Fabrizio Michelotti che, commosso, lo ha ricordato con poche ma sincere parole d’affetto.