di MASSIMO DI CENTA
Alla vigilia dello spareggio di Villa Santina fra Audax e Ampezzo, in programma domenica 22 alle ore 15, che dovrà decretare l’ultima squadra promossa in Terza Categoria, abbiamo sentito il tecnico della formazione fornese Giulio Di Prisco. A lui abbiamo chiesto che tipo di gara sarà, dopo il recente confronto di campionato di domenica scorsa tra le due squadre.
«È chiaro – sottolinea – che al termine della partita di domenica fossi un po’ deluso. Avevamo in mano il match ball e non siamo riusciti a sfruttarlo. Due risultati su tre ci avrebbero evitato questa appendice».
Cosa potresti rimproverare ai tuoi, in relazione proprio a quella partita?
«Sicuramente l’approccio sbagliato. Sapevamo di dovere affrontare una squadra preparata e mi ero raccomandato di restare sempre in partita. E invece sono state proprio due disattenzioni a costarci due reti. Una situazione di palla ferma in cui abbiamo lasciato solo un avversario libero di colpire ed un’imbucata da dietro davvero evitabile»
Cosa temi dell’Ampezzo?
«Il loro essere squadra e poi il loro centrocampo organizzato e la pericolosità degli attaccanti».
Resti fiducioso comunque di una risultato positivo?
«Sono più che convinto di potermela giocare. Negli allenamenti fatti in settimana ho battuto molto sul tasto della concentrazione, decisiva in sfide di questo tipo».
Problemi di formazione?
«Se non ci saranno novità nelle ultime ore, avremo solo l’assenza dello squalificato Davide Nassivera. Un peccato, perché il ragazzo nel corso della stagione è andato in crescendo e la sua vivacità ci avrebbe fatto comodo».
Quale sarebbe il rimpianto più grande in caso di mancata promozione?
«La sconfitta con il Fusca. Venivamo dalla finale di Coppa di Categoria e probabilmente ci siamo presentati un po’ scarichi sia mentalmente che fisicamente».
Ricordiamo che se al termine dei tempi regolamentari il risultato sarà di parità, si andare ai tempi supplementari e eventualmente ai rigori.
La partita sarà diretta da una terna: arbitro centrale Gianluca Vriz, collaboratori di linea Alessandro Pecile e Roberto Picco.