Carnico e integrazione: 5 ragazzi africani nell’Ardita 2024

di MASSIMO DI CENTA

Ripartirà dalla forza del gruppo e dalle certezze di un gioco collaudato e redditizio l’Ardita che Maurizio Romanin guiderà, nella prossima stagione, nel campionato di Seconda Categoria. Abbiamo chiesto al presidente Angelo Romanin di parlarci di quella che è stata la campagna acquisti della sua società.
«Intanto abbiamo mantenuto la rosa dello scorso anno – ci dice –, con l’aggiunta di qualche nome. Mi riferisco a Diego Mazzoccoli, che è di Villa Santina ma ha fatto il settore giovanile con l’Ardita nella fila di Pulcini ed Esordienti. Ci sarà poi Jacopo Crescini, un ragazzo veneto che ha comprato casa a Sigilletto, una frazione del nostro comune. Infine tre elementi, disponibili a chiamata, che sono Giacomo D’Agaro, già con noi qualche anno fa, Matteo Senarighi e Alessio Polzot, due ragazzi che giocano con me nella squadra amatoriale Ancona 2 di Paderno. Poi, ci sono ancora alcune trattative in corso di definizione».
Ma c’è anche una grande novità, vero presidente?
«Sì, ed è un cosa che va al di là del puro aspetto calcistico. Abbiamo tesserato cinque ragazzi, tutti africani, che lavorano in zona: Ali Bagayoko dal Mali, Ibrahima Bandia dalla Guinea, Ousmar Camara dalla Guinea Bissau, Mpali Traore dal Senagal e Harouna Yembone dalla Costa d’Avorio, vestiranno il prossimo anno la maglia dell’Ardita. Lo scorso anno venivano sempre a a vedere le nostre partite, si sono affezionati all’ambiente e, siccome hanno una grande passione per il calcio, abbiamo deciso di tesserarli, anche se non sappiamo quale sia il loro livello tecnico».
Un tesseramento a scatola chiusa, quindi?
«Esattamente, ma quello che importa è il fatto di integrarli nel nostro territorio, tra la nostra gente ed io da sempre sono particolarmente sensibile a questo aspetto. Non perché ricopra la carica di vice sindaco, ma proprio per una questione umanitaria. Farli sentire parte di un gruppo, di una squadra è il modo più diretto per coinvolgerli nella nostra realtà».
Toccherà all’allenatore, invece, il compito di inserirli in un contesto tecnico.
«Sì, ma è veramente l’ultimo dei pensieri. A metà marzo inizieremo la preparazione e loro sono entusiasti e non vedono l’ora. E questa, permettetemi di dire, è già una piccola, grande vittoria».

(nella foto il presidente Angelo Romanin)

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