di MASSIMO DI CENTA
Per Angelo Dionisio la panchina della Viola è una sfida affascinante. Ha anche riflettuto sul fatto di accettare o meno l’incarico di guidare una prima squadra.
«È vero – conferma –, ma poi la mia passione per il calcio ha finito col prevalere sulle incertezze. Il modo, la maniera di allenare è in continua mutazione e secondo me se non stai all’interno di un certo movimento rischi di perderti. Per questo, dopo l’esperienza con la juniores, mi sono sentito davanti ad un bivio una scelta: o lo faccio ora o forse no è detto che lo faccio più».
Sei comunque in un ambiente che conosci, non è vero?
«Assolutamente sì, conosco l’ambiente e l’ambiente conosce me. Qui mi sento di casa, insomma. E poi c’è una realtà collaudata, nel senso che c’è una mentalità che forse non si trova in tutte le squadre: mi riferisco alle serietà nello presenziare agli allenamenti e a dare priorità all’attivita che si fa, cioè il calcio. Questo è un mio pensiero personale, non voglio screditare il resto delle società del Carnico, ci mancherebbe».
Sensazioni dopo alcune settimane di lavoro?
«Entusiasmo e presenza non mancano, per cui anche il lavoro risulta meno pesante. La rosa a mio parere era già importante, composta da gente che conosce bene questo campionato ormai da anni. I nuovi arrivati Danna e Pugnetti ritengo porteranno ancora più esperienza, che ricadrà a cascata sul resto del gruppo. Mi dispiace aver perso due validi elementi come Iob e Mainardis, ma non era giusto opporsi alla loro volontà di cercare nuovi stimoli altrove e per tanto non posso che fare ad entrambi un grande in bocca al lupo».
Ti sei posto qualche obiettivo?
«L’obiettivo principale, quasi istituzionale per la Viola, è di fare crescere i giovani per il futuro, che secondo me è direttamente collegato all’obiettivo di costruire una stagione importante da protagonisti, se possibile, o per lo meno tra le protagoniste. Diciamo che proveremo a stare con le prime e anche in Coppa cercheremo di fare la nostra bella figura. Una tappa per riuscire ad essere grandi ed imparare ad essere vincenti».