Andrea De Franceschi: «A Villa si riparte dai giovani»

di MASSIMO DI CENTA

Toccherà ad Andrea De Franceschi il compito di guidare il Villa nella prossima stagione. Un Villa che si presenta ai nastri di partenza quasi in sordina, con tanti giovani e la voglia di provare a creare un gruppo che possa durare e migliorare in un futuro a medio termine. All’allenatore abbiamo chiesto come è iniziato il suo lavoro.
«Per prima cosa – sottolinea – ho cercato sin dalle prime sedute di preparazione di instaurare una positiva e soprattutto condivisa metodologia con collaboratori e società. Lavorare in sinergia, insomma, consapevoli delle difficoltà che ci aspettano e dei margini di miglioramento che abbiamo».

Perché la scelta Villa?
«Ho deciso di venire qua perché sposo pienamente la linea societaria voluto dal nuovo presidente Ugo Valle. Lui è uno che crede molto nei giovani, nel prodotto fatto in casa, e io la penso allo stesso modo».

Qualche senatore degli anni passati ha scelto altre strade, non è vero?
«Rispetto le motivazioni di tutti, anche se so che alcune perdite sono state importanti, ma non per questo bisogna farsi condizionare. Sono arrivati elementi in grado di avviare questo processo nel quale a Villa si crede molto».

Vuoi ricordare qualche nome?
«Saranno con noi ragazzi di prospettiva rientrati da prestiti, altri direttamente dal settore giovanile e altri ancora che potranno portare la loro dose di esperienza. Mi riferisco ad Alessandro Zanier, Gabriele Miano, Elia Reputin e Simone Petito. Alcuni hanno già una certa fama, altri mi auguro se la faranno».

Gli obiettivi, quindi, ci sembrano ben definiti.
«Per quanto riguarda i risultati, intanto puntiamo a una salvezza senza tanti patemi. Per il resto, il gusto di divertirsi giocando e la crescita generale del gruppo. Questo è quello che più di tutto ho a cuore. Ottimizzare il lavoro di oggi per avere risultati domani. Concetti scontati, magari, ma imprescindibili per quanto riguarda il mio compito di allenatore».

Cosa ti senti di aggiungere a compimento di quanto detto finora?
«Il compito di allenatore e dirigenti è quello di riuscire a trasmettere la cultura dell’entusiasmo nel lavoro quotidiano, senza la quale diventa difficile ottenere qualcosa di importante».

Subtitle

Per la tua pubblicità

Some description text for this item

Subtitle

Instagram

Some description text for this item

Subtitle

TECHNICAL PARTNER

Some description text for this item