Pronto, Andrea Marini? Sei una delle giovani rivelazioni di questa prima parte di stagione. Raccontaci qualcosa di te.
«Ho 21 anni e sono cresciuto nella Gemonese. Quindi una parentesi di tre anni al Donatello e il ritorno in giallorosso nella Juniores, con qualche presenza in prima squadra. Poi, trovando poco spazio, sono passato alla Tarcentina».
Una stagione completa a Tarcento e poi un improvviso addio lo scorso settembre.
«Ho giocato solo la prima partita ma incomprensioni con l’allenatore Comuzzi mi hanno indotto ad andarmene».
Come si è arrivati al contatto con il Campagnola?
«So che i dirigenti mi avevano cercato anche in passato e saputo che ero libero, si sono fatti risentire. Il progetto mi è piaciuto e poi volevo provare l’esperienza nel Carnico. Così ho accettato la proposta».
Quale è stato l’impatto con il nuovo campionato?
«Mi sono dovuto ricredere. Molti dicevano che era ben poca cosa ed invece il livello è buono, con tanti giocatori di mestiere e giovani vogliosi di emergere».
Lo seguivi prima di approdare al Campagnola?
«Pochissimo. Ogni tanto davo un’occhiata al giornale magari per vedere la prova di qualche mio amico, ma non avevo mai visto partite. Mi teneva comunque aggiornato Davide Collavizza, ora mio compagno di squadra».
Quale è il ruolo che senti più tuo?
«Non ce n’è uno in particolare. Dal centrocampo in su mi va bene tutto. Nel Campagnola faccio l’esterno sia nel 4-3-3 che nel 4-4-2».
Invece nella finale del Torneo delle Province con la rappresentativa di Tolmezzo ti sei piazzato davanti alla difesa.
«Non avevo mai giocato in quella posizione e mi sono trovato bene. A mister Negyedi l’ho detto: se serve, posso essere utile anche lì».
A proposito, smaltita la delusione per la sconfiita ai rigori con Cervignano?
«Mica tanto… Premesso che non avrei mai pensato di raggiungere la finale, abbiamo creato proprio una bella squadra grazie anche all’organizzazione professionale guidata del selezionatore Ivan Timeus. E comunque con i rigori ho un brutto rapporto, perché non vinco mai: con il Donatello ho perso anche una finale nazionale Giovanissimi».
Nella prossima stagione ti rivedremo nei campionati regionali?
«Non credo. Il gruppo del Campagnola è splendido, ho trovato non solo compagni di squadra ma anche amici. E poi, dopo anni di pressioni, non sento l’esigenza di arrivare alla domenica sotto stress. Qui si lavora ma soprattutto ci si diverte nel giocare ed è ciò che cerco».
(dal Gazzettino)
1 Comment
by Compagno di spogliatoio
Andrea noi stiamo ancora aspettandono le 2 casse 🙂 l’ultimatum scade sabato alle 19.00 e spero proprio che il numero aumenti…
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