La vicenda, per fortuna risoltasi positivamente, che domenica ha visto protagonista il giocatore del Paluzza Steve Concina, ha aperto sul nostro sito un dibattito sulla sicurezza ed in particolare sull’uso del defibrillatore. Per fare chiarezza ci affidiamo ad un esperto, Alberto Cella, grande amico del Carnico (è di fatto il fotografo ufficiale del campionato!), ma soprattutto Tecnico di Soccorso Alpino del Friuli Venezia Giulia.
L’uso del defibrillatore semiautomatico quello di cui si parla negli
interventi sul sito è consentito solo a personale formato per tale scopo.
Questi defibrillatori hanno costi variabili e tutti possono essere abilitati
all’uso frequentando e superando il corso BLSD (Basic Life Support
Defibrillation), il corso è a pagamento e ogni due anni si deve fare un
refresh.
Questo corso ti insegna a riconoscere la persona colpita da arresto cardiaco e come agire di conseguenza sia con il massaggio cardiaco classico sia come usare (se in possesso) il defibrillatore (cosa relativamente semplice visto che una volta posizionato le piastre sul torace sarà la macchina stessa a dire cosa fare), importante il fatto di non massaggiare persone che non sono in arresto
cardiaco perchè c’è la concreta possibilità di fare più danno che utile.
ASPETTI MEDICO LEGALI
legge n° 120 del 3 aprile 2001
Art. 1 – E’ consentito l’uso del defibrillatore semiautomatico in sede
extraospedalieraanche al personale sanitario non medico, nonchè al personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardiopolmonare.
Art. 2 – Le regioni e le province autonome disciplinano il rilascio da parte
delle aziende sanitarie locali e delle aziende ospedaliere, dell’autorizzazione
all’utilizzo extraospedaliero dei defibrillatori da parte del personale di cui
al comma 1, nell’ambito del sistema d’emergenza 118 competente per territorio.
legge 69 del 15 marzo 2004: modifica il comma 1 dell’Art. 1 della legge 120,
estendendo l’uso del DAE (defibrillatore semiautomatico) alla sede
intraospedaliera.
Gazzetta Uff. n. 71 del 26/3/2003, riporta l’accordo fra lo Stato, le Regioni
e le Province Autonome di Trento e Bolzano, inerenti le linee guida per il
rilascio dell’autorizzazione all’utilizzo extraospedaliero dei defibrillatori
semiautomatici.
Il testo riporta: “… l’operatore che somministra lo shock elettrico con il
defibrillatore semiautomatico è responsabile non della corretta indicazione
alla defibrillazione, che è decisa dall’apparecchio, ma dell’esecuzione di
questa manovra in condizioni di sicurezza…”
Come si può vedere, la cosa non è così semplice come potrebbe sembrare. Sarebbe sicuramente auspicabile che in luoghi particolarmente frequentati (stadi, centri commerciali, teatri, concerti, ecc…) ci fosse la presenza di questi presidi con il personale formato, con il tempo forse ci arriveremo ma il lavoro da fare è sicuramente tanto quanto l’impegno nella gestione del tutto.
Alberto CELLA
4 Comments
by ASD ARDITA
Vorrei portare a sconoscenza che a Forni Avoltri è attivo il “Punto Blu” con defibrillatore localizzato a 100 m dal campo sportivo. Tale servizio è attivo già dal 2004 e l’Ardita ha tra i suoi tesserati alcuni dirigenti/giocatori abilitati all’utilizzo del defibrillatore in quanto hanno frequentato e superrato i corsi BLSD e successivi refresh. L’allora presidente dell’Ardita Del Fabbro si diede molto da fare per assicurarsi il maggior numero di persone abilitate all’interno della società ( fece anche il corso ). L’iniziativa di attivate il punto Blu è opera di alcuni volontari che hanno creato un gruppo di persone in grado di utilizzare il defibrillatore. Con l’aiuto del comune hanno poi acquistato alcuni defibrillatori e hanno messo così in condizione l’Ardita di poter “sfruttare” tale servizio.
Nel ringraziare il Punto Blu ………… e nell’augurare pronta guarigione a Steve.
Saluti Ferloni Mario –Presidente A.S.D. Ardita
by cristy
non dico che è facile , ma nemmeno impossibile..tra le parti difficili è prendersi l’impegno che può essere valutato e cosnsiderato solo dalle società stesse…Per il semplice fatto che è più probabile che un presidente o vice siano quelli che durano di più in una squadra, perchè loro sono quelli che si prendono la responsabilità all’interno del campo, e anche tra gli spalti…..i giocatori e allenatori come i tifosi vanno e vengono..Ma se defribilatore significa salvare una vita , allora io direi che questa considerazione ” del corso e della spesa” sia da prendere in considerazione…
Questa è una mia modesta opinione…GRAZIE
by davide
Ci dovrebbe essere anche una norma che obbligoa la presenza del DAE, se in 10 minuti passano più di un tot persone, o sbaglio?
Comunque un massaggio cardiaco senza DAE è più efficace dell’uso di un DAE da persone non pratiche, aspettando che il DAE faccia l’analisi del ritmo si perdono attimi di tempo importanti, quindi insegnate a sentire i battiti, a controllare le vie respiratorie e a massaggiare senza rompere coste: questo è importante..
by marco fachin
secondo visto che il costo del defibrillatore non mi sembra eccessivo per nessuna società e può essere un salva vita , dovrebbe esserci in ogni campo …ma ritengo che lo debba usare esclusivamente una persona competente su un’intervento del genere perchè quando si ha fra le mani una vita non credo sia cosi facile farsi avanti e come si suol dire mettere mano . Intendo che chi agisce in quell’occasione, deve sapere benissimo quello che fa e non credo che con un semplice corso si possa affrontare una situazione di criticità di quel livello perchè si,si può salvare una vita ma è altrettanto semplice rovinarla con interventi non consoni alla situazione.
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