di MASSIMO DI CENTA
È il Ravascletto ad aggiudicarsi il “Memorial Aurelio Buttazzoni”, il triangolare dedicato allo storico custode del campo sportivo di Ovaro. Alla manifestazione hanno partecipato l’Ovarese, il Ravascletto e il Comeglians e, come detto, è stata la formazione biancoverde ad aggiudicarsi il trofeo.
Nel primo dei tre incontri da 45’, la squadra di Craighero supera per 2 a 0 il Comeglians grazie alle reti di Vidali ed al rigore del giovane Achille De Crignis. Il secondo match ha visto la netta affermazione dell’Ovarese, che ha battuto il Comeglians per 3 a 0, con gol di Cencig, Federico De Antoni e Josef Gloder. Infine, nella sfida decisiva, vittoria ai rigori per il Ravascletto sull’Ovarese dopo il 2 a 2 nei 45’, con il vantaggio del “Rava” grazie a Vidali (premiato alla fine come miglior bomber), il sorpasso dei padroni di casa con Pellegrina e Josef Gloder, prima del pareggio del capitano Ivan De Crignis.
Alla manifestazione sono intervenute diverse autorità, accolte dall’attuale presidente dell’Ovarese Geremia Gonano: il presidente della Lnd regionale Ermes Canciani, il referente per l’Alto Friuli Franco Sulli, il consigliere regionale Manuele Ferrari (ex giocatore dell’Ovarese, tra l’altro), il sindaco di Ovaro Lino Not, il delegato Lnd di Tolmezzo Maurizio Plazzotta, accompagnato dal suo vice Stefano De Antoni (anche per lui un passato importante da queste parti…) e il presidente della Sezione Aia di Tolmezzo Fabrizio Marchetti.
Nel contesto della serata, momento importante quando la società biancazzurra ha voluto conferire la presidenza onoraria a Rinaldo Beorchia, per molti anni alla guida della società, nei quali ha conquistato gli scudetti del 1987 e 1989, le quattro edizioni della Coppa Carnia del 1988, 1990, 2014 (anno nel quale la squadra conquistò anche la Supercoppa) e 2018. E proprio lui, presidente per sempre della sua Ovarese, non ha nascosto un pizzico di commozione dopo aver ricevuto il riconoscimento.
«È stato davvero un momento molto emozionante – ci dice –, perché in tutta sincerità non me l’aspettavo. Sono sempre stato circondato da collaboratori che hanno condiviso con me questo grande impegno e quindi è a loro che voglio dedicare questa mia enorme soddisfazione. Certo essere nominato presidente onorario è un qualcosa che gratifica tutto quello che abbiamo fatto insieme a chi mi è stato vicino in questa straordinaria esperienza».
Qual è stata la tua soddisfazione più grande, da presidente?
«Lo scudetto del 1987. Il primo per la nostra società. Il giorno che ci siamo laureati campioni avevo la sensazione di aver fatto qualcosa di veramente importante per il mio paese».
E la delusione?
«Sinceramente non ho avuto una delusione tanto grande da essere ricordata. Certamente, qualche sconfitta mi ha fatto più male di altre, ma le sconfitte e le vittorie fanno parte del gioco».
Ma l’Ovarese ti rimarrà sempre nel cuore, vero?
«Nella maniera più assoluta. Io per questa squadra ci sarò sempre, non farò mai mancare il mio incitamento, il mio affetto ed il mio impegno. Sono felice, ripeto, di questo premio, ma non lo considero un punto di arrivo, perché spero di rivedere i biancazzurri tornare a vincere».
C’è un giocatore in particolare al quale sei particolarmente legato?
«A tutti quelli che hanno indossato la nostra maglia. Di ognuno di loro conservo e conserverò un bel ricordo e considero ognuno di loro quasi come un figlio!».