La Folgore “vede” lo scudetto, l’Ovarese si toglie ogni pensiero

di MASSIMO DI CENTA

Giornata cruciale la diciottesima in Prima Categoria: la Folgore vince sul campo del Cedarchis e scappa a più quattro, mettendo a nudo le difficoltà di un Cavazzo che dopo la goleada di Gemona la scorsa settimana sembrava potesse essere uscita dal brutto momento. Tante assenze tra i viola, d’accordo, ma a far riflettere è l’atteggiamento di una squadra che sembra impaurita ed incapace di imporre la sua forza e la sua personalità. L’eliminazione della semifinale di Coppa (quando buttò via due gol di vantaggio) potrebbe essere stato il punto di svolta di una stagione che a questo punto rischia di essere fallimentare se dovesse perdere anche un campionato che a un certo punto vedeva la formazione di Sgobino avere un vantaggio di quattro punti sulla rivale.
Anche la Folgore non è più la squadra brillante di alcune settimane fa: c’è un po’ di fiatone, la paura di vincere che attanaglia in prossimità del traguardo ma i punti di vantaggio rappresentano una buona polizza per l’undici di Ortobelli. Molto dipenderà dal prossimo turno, quando la Folgore è attesa dal derby col Villa mentre il Cavazzo salirà a Ovaro, ospite di quell’Ovarese che vincendo proprio a Villa ha di fatto ottenuto la salvezze.
Per quanto riguarda la zona retrocessione, la situazione sembra abbastanza definita, con la sola Stella Azzurra che in teoria ha speranze un pochino più concrete, nonostante il pari interno con la Pontebbana non fosse certo il risultato sperato: Tarvisio e Amaro, infatti, potrebbero salutare aritmeticamente la Prima Categoria già dal prossimo fine settimana.

IL PROTAGONISTA. È di Tommaso Moro il gol più pesante della giornata, quello segnato al Cavazzo dal ventunenne centrocampista dei Mobilieri. Prodotto del vivaio gialloblu, il giocatore ha vissuto una stagione a tratti altalenante, finendo qualche volta anche in panchina. Sulle sue capacità, però, a Sutrio hanno pochi dubbi e sicuramente Tommaso sarà uno dei punti di forza della squadra in futuro, rinnovando la tradizione di famiglia, iniziata con papà Claudio, difensore arcigno e implacabile di Mobilieri e Arta alcuni anni fa.

(in copertina, nella foto di Alberto Cella, Drammeh del Cedarchis contrastato da De Toni e Ceconi della Folgore)

 

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