di MASSIMO DI CENTA
È arrivato il giorno di Cavazzo-Folgore: domenica alle 16 (in contemporanea alle altre partite di Prima Categoria) le due aspiranti al titolo si troveranno di fronte per una sfida che non ha davvero bisogno di presentazioni. Se vince la Folgore è campione, in caso di pareggio… quasi e in caso di vittoria del Cavazzo, tutto rimandato agli ultimi 180’, con l’undici di Invillino atteso dall’incontro interno con l’Amaro e la trasferta sul campo del Campagnola, mentre i viola saranno prima a Pontebba e poi in casa col Tarvisio.
Lasciamo, allora, la parola ai due capitani. Iniziamo da quello del Cavazzo, con Denis Gallizia che quasi certamente indosserà la fascia vista la più che probabile assenza di Miolo. È un Gallizia consapevole del fatto che per i viola è un confronto senza appello: «È così – conferma il centrocampista -; abbiamo solo un risultato, la vittoria, perché anche nel caso di pareggio sarebbe quasi impossibile recuperare 4 punti in due partite. Ce la giocheremo senza paura, a viso aperto, ben sapendo che ci aspetta un impegno difficile. Del resto nei tre precedenti stagionali ci sono stati sul campo altrettanti pareggi, a riprova del grande equilibrio che regna tra le due formazioni. Ci stiamo preparando con serenità, al momento non avvertiamo pressione. Siamo certi che la fame di vittoria non ci manca, ma dobbiamo solo capire il perché di alcuni cali mentali. In allenamento siamo sempre al top, poi la domenica qualcosa si inceppa. Voglio sottolineare che i nostri due tecnici, Sgobino e Copetti, non hanno alcuna responsabilità, perché dal punto di vista fisico stiamo bene. Quindi, il problema è nella testa di noi giocatori, ma non voglio sentir parlare di appagamento, pancia piena e cose simili, perché di vincere davvero non ci si stanca mai».
Sulla sponda Folgore, Ivan Cisotti ha le idee molto chiare: «Quattro punti di vantaggio sono un margine importante, ovvio, anche perché saranno loro ad avere addosso tutta la pressione – spiega il faro della capolista -. Vincere il derby di domenica scorsa ci ha dato grande serenità, proprio perché sapevamo di andare a Cavazzo con il vantaggio immutato. Posso dire che ce la giocheremo senza fare calcoli: andiamo a Cavazzo per vincere, ben sapendo però che anche il pareggio sarebbe un ottimo risultato. In caso di sconfitta il margine sarebbe minimo e dovremmo dare tutto nelle due restanti partite. Partite che non sono così semplici come sento dire. In fondo, il Cavazzo ha perso sia con l’Amaro che con il Campagnola. D’accordo, era un altro momento del campionato, ma nel calcio le cose scontate non esistono».
Sugli altri campi, lo sguardo va necessariamente alla lotta salvezza che potrebbe già emettere qualche verdetto: la Stella Azzurra, sul campo del Real, scende in Seconda se perde e la Pontebbana esce imbattuta dal campo del Villa, oppure se pareggia ma la Pontebbana vince sul campo del Villa. Il Tarvisio, che ha gli stessi punti dei gemonesi, va giù nelle stesse ipotesi: sconfitta e almeno un pari della Pontebbana o pareggio ma Pontebbana vincente a Villa. Per quanto riguarda l’Amaro, retrocede se perde o pareggia in casa con l’Ovarese, oppure se vince ma la Pontebbana fa altrettanto a Villa. L’unica partita del girone in cui il risultato non conta ai fini della classifica è quella di Gemona tra Campagnola e Mobilieri.
(foto di Alberto Cella)