Alla Folgore manca un punto per cucirsi lo scudetto

FOLGORE-AMARO 2-0

GOL: pt 32′ Santellani, 39′ Dinota.
FOLGORE: Biasinutto, Puppis (20’ st Nassivera), Santellani, De Toni, Cisotti, Ceconi, Colosetti, Cimenti (38’ st Alex Ortobelli), Marsilio (22’ st Zammarchi), Falcon, Dinota. A disposizione: Colonna, Zanier, Reputin., Gardelli, Morassi. All. Adriano Ortobelli.
AMARO: Agozzino, Zanella, Valle (9’ st Rainis), Marco Mainardis, Giovanni Dell’Angelo, Fadi, Fior, Monopoli (9’ st Voltan), Simeoni, Edi Mainardis, Bego. All. Massimo Pittoni.
Arbitro: Fachin di Tolmezzo.
Note: ammoniti Voltan e Cimenti. Angoli 2 a 1 per l’Amaro. Recupero: 2 ’+ 3’.

di MASSIMO DI CENTA

VILLA SANTINA È lì, a un punto, il primo scudetto della storia della Folgore, quel punto che andrà conquistato domenica prossima a Gemona, sul campo del Campagnola, ovvero l’unica squadra ad aver dato quest’anno a Cisotti e compagni la delusione più grande, quella della sconfitta nella finale di Coppa Carnia. Un’occasione da non perdere per la società di Invillino, che, grazie al pareggio del Cavazzo, adesso potrà giocarsela anche puntando a un pareggio. La partita con l’Amaro era una parentesi, che poteva diventare complicata, dopo il ko di domenica scorsa e anche per uno di quegli impacci psicologici che si vivono quando il traguardo è davvero vicino. E infatti, nella prima mezzora, la Folgore ha stentato, giocando con frenesia e poca lucidità: anziché agire di squadra (cosa che peraltro riesce bene agli uomini di Adriano Orobelli) si è andati alla ricerca della soluzione personale, con i giocatori che si intestardivano a voler strafare, ben sapendo che partite come queste l’aspetto più importante è riuscire a sbloccarle. Intendiamoci, la squadra di casa non ha rischiato nulla, ma allo stesso tempo si è smarrita ogni qualvolta si presentava vicino all’area di Agozzino. Mezzora di calcio involuto, senza sbocchi, poi al 32’ il vantaggio: da una rimessa laterale scaturisce uno scambio che porta Puppis a crossare dal fondo da sinistra e Santellani, a centro area, è bravo a controllare per poi fulminare Agozzino. A quel punto, volti più distesi, idee più chiare e meno frenesia, tanto è vero che subito dopo, al minuto 39’, è arrivato il raddoppio, con Dinota che dal limite scocca il diagonale del 2 a 0, con una conclusione non fortissima ma tremendamente chirurgica, col pallone che bacia il palo e s’insacca. Ottenuto il doppio vantaggio era chiaro che ormai non ci fosse più storia, con l’Amaro che ha continuato nella sua prestazione più che dignitosa (tanti assenti e solo due cambi in panchina) ma mai con la possibilità di rendersi pericoloso. O meglio, una volta c’è riuscito a inizio ripresa, quando la retroguardia della Folgore, su una punizione dalla tre quarti si addormenta, dimenticandosi di Monopoli, liberissimo di colpire di testa a pochi metri da Biasinutto, che srotolando a terra i suoi quasi due metri riesce a mettere in angolo. È l’unico vero rischio corso dalla capolista che da quel momento in poi baderà soprattutto a rimanere concentrata e a salvaguardarsi da infortuni. Non si affanna neanche a cercare il terzo gol l’undici di Invillino, preferendo abbassare i ritmi e rimanere in pieno controllo. Solo nel finale, al culmine di una bella combinazione, Colosetti calcia fuori il diagonale del possibile terzo gol. Poi, tutti ad informarsi sull’andamento della gara di Chiusaforte (finita quasi dopo 10’ rispetto a quella dello “Sbordone”) e al fischio finale di Pontebbana-Cavazzo, qualcuno ha sorriso, qualcuno ha anche accennato a una piccola esultanza, ma è stato un attimo, poi tutti a professare calma: da domani, per la Folgore, inizia la settimana più lunga dell’anno, quella che, alla fine, potrebbe portare, per la prima volta, lo scudetto a Villa Santina, anzi in una frazione di Villa Santina!…

(nella foto di Alberto Cella, Dinota lascia partire il tiro del secondo gol)

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