Per l’Ancora una promozione nata subito dopo la delusione del 2023

di MASSIMO DI CENTA

La vittoria sul Timaucleulis, combinata con la sconfitta del Comeglians a Forni di Sotto, porta l’Ancora in Seconda Categoria; anzi, riporta, visto che la retrocessione in Terza è roba di un anno fa, quando la squadra di Prato Carnico chiuse quel torneo all’ultimo posto, appaiata al Paluzza.
Fu quello, probabilmente, uno dei momenti più bassi nella storia del sodalizio biancazzurro, con il presidente Omar D’Agaro che rimase molto deluso dal comportamento di qualche giocatore e, pur senza far nomi, fu esplicito (nella sua proverbiale schiettezza e lealtà) a sottolinearlo. Ecco, forse un minuto dopo il fischio finale di Paluzza-Ancora di quel 15 ottobre 2023 è iniziata la riscossa.
Il presidente riuscì a far quadrato, ricompattando un ambiente davvero sfiduciato e si mise al lavoro, iniziando a costruire la squadra che un anno dopo sarebbe subito risalita. Il primo tassello fu convincere il tecnico Franco Romano ad accettare la panchina. La scelta si è rivelata vincente perché anche l’allenatore era in cerca di riscatto dopo l’esperienza (anche quella chiusa con una retrocessione) a Illegio. E Romano, con pragmatismo, buon senso e idee chiare ha iniziato a plasmare la squadra durante la preparazione. Ma il suo merito più grande è stato quello di aver superato con calma i momenti difficili che si presentano durante un campionato. C’è stata una fase della stagione in cui l’Ancora sembrava non dovesse farcela e lui continuava a ripetere: “È lunga, c’è tempo”. Beh, i fatti gli hanno dato ragione.
Una rosa allestita con molta lungimiranza, fatta di titolari e alternative che quando sono state chiamate in causa hanno portato il loro contributo. Due portieri affidabili come Gregoratto e Staffolo, difesa sempre sul pezzo, assemblata attorno a quel Gorenszach che sembra un ragazzino pieno di entusiasmo ma fa passare solo le briciole, aiutato da Matiz, Lorenzo Cimador e Fanzutti, uno della vecchia guardia. A centrocampo il figlio d’arte Alex Capellari, una specie di metronomo a tempo di rap (vista la sua grande passione per quel genere musicale), la sostanza fisica di Simone Bearzi e l’esperienza di Cecotti. Davanti Emanuele Bearzi, quest’anno più genio che sregolatezza, e Gianluca Romano, uno che se avesse tempo (o voglia, chissà…) di allenarsi sarebbe un top.
E poi, lui, uno che in Terza Categoria, senza offendere nessuno, è un lusso, ovvero Rudy D’Ampolo, giocatore di grandi capacità tecniche e quelle sgroppate palla al piede che squarciano le difese avversarie: un giocatore davvero importante.
Queste sono le punte di un iceberg la cui parte sommersa (quelli che giocano meno) è altrettanto importante, perché tutti, come abbiamo detto, hanno portato il loro contributo, tra le zolle del campo e i muri degli spogliatoi. E siamo sicuri che stasera, Omar D’Agaro avrà trasformato la delusione di un anno fa in un grande sorriso, in compagnia di altri personaggi che hanno l’Ancora nel cuore, come il vice presidente Martino Quaglia, Gino D’Agaro (che stopper, ai suoi tempi!…) e poi la coppia indissolubile, gli eterni ragazzi Aulo Bearzi e Edi Del Fabbro. Edi Del Fabbro, e chi è? Ma come chi è, è lui, il mitico “Clapon”!

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