Aspettando un nuovo presidente, Pontil punta sulla crescita del San Pietro

di MASSIMO DI CENTA

Una società ancora senza presidente: è il caso del San Pietro, che a poche settimane dall’inizio della stagione non ha ancora trovato il massimo dirigente dopo la conclusione del mandato di Fabrizio Soravia. Ce lo conferma l’allenatore Nicola Pontil, che comunque va per la sua strada con la preparazione.
«È proprio così – ci dice –, c’è la società ma ancora non c’è un presidente. Era stato chiesto a diverse persone, ma nessuno se l’è sentita. Vedremo in seguito di sistemare la situazione».

Tu però, intanto, sei già al lavoro con la squadra in piena preparazione, è vero?
«Certamente. Abbiamo iniziato con una specie di autogestione, nella quale ognuno sa cosa deve fare. A me danno una mano, come lo scorso anno, l’ex presidente Orazio Cesco ed Edi Cesco Cancian».

Dal punto di vista dell’organico, come siete messi?
«Purtroppo non avremo più con noi Doriguzzi, De Betta ed Eric De Zolt e sono perdite importanti. Per quanto riguarda gli arrivi, invece, accogliamo volentieri Alessandro Pomarè, Daniel Pontil Fabro dal Sappada e il ritorno (dopo un periodo di stop per la rottura del crociato) di Hamidou Diaoune. Inoltre, da maggio, quando finiranno il loro campionato under 17 provinciale, saranno aggregati anche tre o quattro ragazzi del 2008 per ampliare l’organico».

Che stagione ti aspetti?
«Aspettiamo di vedere le prime partite, difficile dare giudizi adesso. I due anni trascorsi dopo la ripresa sono stati abbastanza contraddittori: il primo anno, sinceramente, abbiamo fatto decisamente bene secondo me. L’anno scorso, invece, nel quale mi aspettavo un’ulteriore crescita, le cose sono andate così e così. Inspiegabile come ci siamo comportati bene con le squadre di vertice del girone (sconfitte di misura e addirittura la larga vittoria in casa dell’Ancora) e invece molto meno bene con le squadre del nostro livello».

E questo secondo te da cosa è dipeso?
«Ci è mancato quel pizzico di cattiveria agonistica e di esperienza. Ecco, io credo che quest’anno dobbiamo crescere proprio da questo punto di vista, aspettando con fiducia la maturazione dei più giovani che sono già in prima squadra da un po’ di tempo e soprattutto integrare al meglio quelli che arriveranno».

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