Brollo: «Al Timaucleulis c’è voglia di migliorare, iniziando dal sottoscritto»

di MASSIMO DI CENTA

Prosegue l’avventura di Alberto Brollo sulla panchina del Timaucleulis. Dopo la scorsa stagione chiusa al terzultimo posto, c’è la voglia di provare a fare qualcosa di più e per questo il sodalizio biancazzurro ha deciso di confermare il tecnico per ripartire dalle poche cose positive intraviste lo scorso anno. E l’allenatore è soddisfatto di questa fiducia da parte della società? «Sono molto contento – risponde – che mi sia stata offerta la possibilità di continuare la nostra collaborazione. In questo senso ci eravamo già accordati mentre la scorsa stagione era in corso. Li ringrazio quindi ancora, soprattutto perché hanno dimostrato grande serenità ed equilibrio, anche durante alcuni momenti difficili, in particolare nella parte centrale dello scorso campionato».

Sono poche le novità rispetto allo scorso anno: ti aspettavi qualcosa di più in sede di mercato?
«Per quanto riguarda la rosa, le novità non sono molte, è vero. L’obiettivo è sempre quello di consolidare il gruppo cercando di riportare un po’ alla volta “a casa” i tanti giocatori della zona, che al momento militano in altre squadre, soprattutto quelli più giovani. Non è cosa semplice, anche perché spesso il Carnico viene visto (all’esterno, ma anche al proprio interno) come un blocco uniforme, mentre è composto da realtà molto diverse tra loro e in cui non mancano piccole e grandi contraddizioni, spesso scomode da affrontare».

Dove potrà migliorare la tua squadra?
«Indubbiamente gli aspetti su cui lavorare per migliorare sono tanti. Primo fra tutti proprio l’allenatore, che dovrà far fruttare al meglio la migliore conoscenza dei giocatori rispetto alla passata stagione. Da lì cercheremo di ripartire, provando ad impiegare meglio i giocatori per farne emergere le qualità. Più nel dettaglio, ad esempio, bisognerà lavorare sull’approccio alle partite, che non è sempre stato ottimale, ne sono testimoni i tanti gol presi all’inizio dei due tempi nella scorsa stagione».

A Timau c’è entusiasmo oppure ha la sensazione che i risultati degli ultimi anni abbiano un po’ intorpidito l’ambiente?
«Nello sport, ma non solo, l’entusiasmo è qualcosa di incontrollabile, nel bene e nel male. È quel filo sottile che separa spesso la vittoria dalla sconfitta. Ma è solo lavorando che ci si può far trovare pronti, quando quel momento arriva. Poi, a volte, anche un pochino di fortuna non guasta».

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